Purtroppo non è ancora sufficiente la legge in vigore ormai da quindici anni a evitare incidenti mortali su strade e autostrade: sono ancora tanti, troppi gli automobilisti che lasciano in modo estremamente imprudente il proprio veicolo e vengono travolti da mezzi i cui conducenti non si rendono conto che c’è un’auto a bordo carreggiata in panne e soprattutto che l’automobilista coinvolto è per strada. Eppure l’intendimento di rendere obbligatorio il giubbotto auto fluorescente era questo.
Giubbotto auto fluorescente, la normativa
La legge fu scritta nel 2003 e venne applicata pochi mesi dopo, nel 2004: il suo utilizzo e la sua obbligatorietà è regolamentata dall’articolo 162 del Codice della Strada che prevede che ogni mezzo a quattro ruote (tranne quad e miniauto elettriche) sia dotato di almeno un giubbotto. Il termine corretto è gilet catarifrangente: si tratta di un capo di costo molto modesto, poco più di un euro, che va indossato sopra qualsiasi altro indumento e che deve avere la proprietà di riflettere la luce.
Giallo, rosso, arancione o verde non fa differenza, la norma prevede solo che il gilet sia presente e che sia a norma, con il marchio dell’Unione Europa e l’omologazione UNI EN 471. Si tratta di norme chiare che non possono essere interpretabili: è una dotazione di sicurezza necessaria quanto il triangolo, purtroppo anche questo molto spesso dimenticato, perso o nemmeno preso in considerazione. Il resto invece viene affidato al buon senso del mezzo, auto, furgone, camion, autoarticolato o bus. Ad esempio dove conservare il giubbotto.
Dove conservarlo e come indossarlo
Molti lo appoggiano nel bagagliaio: scelta sbagliatissima. Perché significa uscire alla macchina e percorrere un pezzo di strada lungo l’abitacolo per arrivare al portellone, aprirlo e vestirsi. Purtroppo molti incidenti in questi ultimi anni sono avvenuti proprio in questa maniera. La soluzione migliore è avere il gilet a portata di mano, nel vano portaoggetti davanti al passeggero o meglio ancora nel vano incassato tra le due postazioni anteriori, ormai quasi tutte le auto hanno un ampio box dove di solito si buttano chiavi, monetine ed effetti personali. La tasca di sinistra, quella nella portiera del conducente è ancora più adatta.
Altra scelta che viene lasciata all’automobilista è dove e come indossare il gilet: c’è chi lo fa per strada, aprendo la portiera e scendendo. Non è una buona idea: meglio farlo in auto, prima di aprire la portiera. Ma se proprio si è impossibilitati a farlo, perché in un abitacolo piccolo, vale la pena riflettere. Attendere il momento favorevole, uscire dall’auto e mettersi in una zona di riparo indossando immediatamente il gilet. È fondamentale che nessun altro, comunque nessuno che non abbia indossato il gilet catarifrangente, lasci l’auto. È uno strumento utile, economico il cui utilizzo può davvero salvare una vita o comunque evitare un grande incidente.
Ultima modifica: 19 Novembre 2019