L’immatricolazione è quella pratica legata all’acquisto di un’auto nuova che prevede l’assegnazione della targa da parte della Motorizzazione Civile e l’iscrizione al registro del PRA. Secondo l’articolo 100 del Codice Civile, infatti, ogni veicolo circolante deve essere dotato di una targa anteriore e posteriore, contenente i dati di immatricolazione, previa una sanzione amministrativa che va da 84 Euro a 7.953 Euro. Tuttavia, possono verificarsi dei casi specifici in cui il processo di immatricolazione prevede delle eccezioni, come nel caso di acquisto di una vettura all’estero o di un’auto usata. In questa pagina affronteremo la questione della reimmatricolazione, ovvero quel processo che porta all’assegnazione della targa di un’auto usata.
Reimmatricolazione auto
In genere, la pratica di immatricolazione di un’auto nuova viene effettuata dalla concessionaria o è soggetta a un iter specifico se l’auto viene acquistata all’estero. In caso di compravendita di un’auto usata, potrebbe accadere che questa non sia più immatricolata per diverse ragioni e necessita, pertanto, di essere sottoposta a una nuova reimmatricolazione. Una delle cause principali che portano alla reimmatricolazione di un veicolo è il deterioramento della targa. Sebbene queste siano ormai realizzate con materiali resistenti e robusti, dobbiamo ricordare che rappresentano una delle parti della macchina, insieme alla carrozzeria, più esposte alle intemperie e all’influenza degli agenti atmosferici. Il sole, in particolare, svolge una forte azione di scolorimento che a lungo andare porta all’impossibilità di lettura della targa stessa. Questo è uno dei fattori possibili che portano un automobilista alla reimmatricolazione del proprio mezzo. A dire il vero, ne esistono tanti altri. Vediamoli insieme.
Reimmatricolazione veicolo radiato
Nel caso in cui si volesse immatricolare un’auto demolita o radiata dal PRA, devono sussistere delle condizioni speciali che ne permettano la reimmatricolazione. La macchina da reimmatricolare deve infatti rispondere ai registri storici dell’ASI, deve essere in buono stato e non deve essere la possibilità di beneficiare di contributi statali. Se l’auto da reimmatricolare dispone ancora della targa, l’operazione è piuttosto semplice. E’ necessario richiedere al PRA l’estratto cronologico per effettuare il collaudo e redigere un’autocertificazione che attesti l’identità del proprietario. In seguito, sarà necessario recarsi con un documento di identità presso l’ufficio provinciale della Motorizzazione Civile per il rilascio della nuova targa e del libretto di circolazione.
La questione invece cambia quando il veicolo è stato radiato, ovvero il proprietario non ha corrisposto il pagamento delle tasse automobilistiche. In questo caso, è possibile richiedere la reiscrizione e non la reimmatricolazione. Questo perché la macchina è già dotata di targa, ma non è più iscritta ai registri del PRA per il comportamento scorretto del titolare. Nell’ipotesi che quest’ultimo non abbia più le targhe e i documenti di circolazione del veicolo in questione, sarà necessario e obbligatorio richiedere la reimmatricolazione. Per reimmatricolare un’auto radiata, si dovranno pagare le tasse arretrate degli ultimi tre anni, maggiorate del 50% secondo l’articolo 18 della legge 27/12/2002, n°289.
Costo reimmatricolazione auto
Come abbiamo visto, la reimmatricolazione di un veicolo si rende necessaria quando una delle due targhe o entrambi non risultano più riconoscibili, sono state smarrite o derubate. In questo caso, è possibile procedere con la richiesta di reimmatricolazione dell’auto, da presentare agli sportelli del PRA. Si tratta di un modello unico che riporta tutte le informazioni salienti del veicolo e del proprietario. I costi da mettere in conto per una reimmatricolazione di un mezzo sono i seguenti:
- 27 Euro per gli emolumenti dell’ACI;
- 32 Euro per l’imposta di bollo al fine dell’iscrizione sui registri del PRA;
- 10,20 Euro per i Diritti DT, ovvero per le pratiche del Dipartimento Trasporti Terresti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti;
- 32 Euro per l’imposta di bollo per la pratica di reimmatricolazione;
- il costo della targa che dipende da un tariffario specifico, legato alla cilindrata del mezzo. Per avere un’idea più completa delle tariffe, ti invito a consultare la relativa pagine del Portale dell’Automobilista cliccando qui.
A questi importi fissi, bisogna aggiungere le spese supplementari per il pagamento dei bollettini. Inoltre, se deciderai di delegare la richiesta di reimmatricolazione ad un’agenzia, dovrai considerare anche l’onorario per l’espletamento della pratica.
Documenti necessari reimmatricolazione auto
I documenti necessari per la reimmatricolazione di un veicolo sono in dettaglio, i seguenti:
- modulo di richiesta di reimmatricolazione DTT2119, disponibile in tutti gli sportelli del PRA e ACI;
- modulo NP2 di richiesta di rinnovo al PRA, dove compare il codice fiscale del proprietario;
- la carta di circolazione e il certificato di proprietà;
- nel caso di smarrimento o furto della targa, occorre presentare anche la copia della relativa denuncia presentata ai carabinieri, insieme all’altra targa rimasta (nei casi previsti);
- le targhe deteriorate che non sono più riconoscibili;
- fotocopia del documento di identità dell’intestatario. In caso di documento redatto in lingua straniera, questo dovrà essere tradotto in lingue italiana ufficializzata di fronte a un giudice;
- nel caso in cui l’indirizzo di residenza non fosse presente sul documento presentato, sarà necessario scrivere un’autodichiarazione dove si evince tale aspetto;
- se l’intestatario è una persona giuridica, ovvero un’impresa, ente, associazione o azienda, è necessario allegare una dichiarazione del rappresentante legale per attestare la sede della persona giuridica;
- copia del permesso di soggiorno se l’intestatario è un cittadino extracomunitario residente in Italia.
Dopo aver visto la prassi per presentare la richiesta di reimmatricolazione di un’automobile, è giunto il momento di concentrarci sulla reimmatricolazione di una moto. Questa pratica risulta piuttosto semplice ed è molto simile a quella riservata per le automobili. In più, la reimmatricolazione di un motoveicolo prevede un iter più dettagliato in base alla cilindrata dello stesso. Per i motocicli con una cilindrata fino a 50 cc, sarà sufficiente recarsi alla Motorizzazione Civile per richiedere il collaudo e ritirare i bollettini per il pagamento (costo totale di circa 40 Euro). Se la reimmatricolazione è da richiedere per una moto superiore ai 50 cc, la pratica sarà praticamente la stessa di quella per le auto. Pertanto, se devi richiedere l’immatricolazione della tua moto, dovrai seguire i passi delineati in precedenza per riavere una nuova targa e una iscrizione sui registri del PRA.
Ultima modifica: 22 Novembre 2017