La rimozione auto all’estero è davvero una bella scocciatura! Immaginate la scena: in vacanza o per lavoro al’estero, magari dopo una cena o dopo una lunga e stancante giornata di lavoro o di svago, si torna sul luogo dove si aveva parcheggiato la propria auto e…sorpresa: non la si trova più.

Il primo dubbio, naturalmente, è quello di aver sbagliato strada, ma dopo qualche verifica la verità appare lampante: la vettura è stata rimossa. Per prima cosa, si sa, in questi casi si viene assaliti da un grande sconforto.

Conviene mantenere la calma e non lasciare spazio alla depressione: con le giuste mosse, si potrà porre rimedio all’antipatica situazione.

Cosa fare in caso di rimozione auto all’estero

Rispetto a una qualsiasi sanzione, la rimozione dell’auto porta con sé un ulteriore aggravio della circostanza: non essendoci più l’autovettura, non si ha nemmeno una multa o un verbale a cui fare riferimento.

Dunque, prima di procedere in qualsiasi modo, meglio accertarsi di aver parcheggiato davvero in quel posto – a volte la memoria inganna – e meglio verificare quale sia stato il motivo della rimozione.

Probabilmente, guardandovi meglio intorno, vi renderete conto dell’esistenza di un segnale, di un cartello a cui non avevate fatto caso in precedenza, in cui è esplicitato il divieto di parcheggio e le motivazioni.

Fatto questo accertamento, meglio darsi da fare fin da subito: a meno che non sia notte fonda, meglio avviarsi verso la più vicina sede della polizia postale per capire come procedere.

In questi casi, chiamare un taxi può rivelarsi la scelta giusta: vi porterà in poco tempo nel posto giusto.

A chi rivolgersi

Se vi trovate in un Paese dove la lingua locale vi crea dei problemi e se avete già avuto modo di capire che l’inglese non è tanto parlato, meglio farsi supportare da qualcuno.

Per esempio, almeno per capire a chi rivolgersi e in quale comando andare, si potrebbe chiedere supporto all’hotel in cui si pernotta. Oppure, se avete degli amici in loco, meglio rivolgersi a loro.

In ogni caso, una volta che si entrerà in contatto con gli agenti preposti, l’iter sarà piuttosto semplice e molto simile a quanto avviene in Italia: si dovrà pagare una sanzione – le modalità vi verranno esplicitate, perché è difficile generalizzare – e si potrà recuperare il proprio veicolo.

Naturalmente, un po’ come avviene da noi, anche il “soggiorno forzato” della vostra autovettura ha un prezzo: ecco perché consigliamo di stringere i tempi e andarla ritirare il prima possibile.

Ultima modifica: 14 Novembre 2018