Rimozione auto: documenti averla indietro

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La rimozione auto è sicuramente una di quelle situazioni in cui può scatenarsi un po’ di ansia; lasciare l’auto parcheggiata in un luogo preciso, tornare e non trovarla più può far pensare subito al peggio E’ naturale pensare subito a un furto, ma prima di attivarsi per questa spiacevole evenienza è meglio forse dare uno sguardo alla segnaletica stradale, orizzontale e verticale e fare un rapido ripasso mentale delle vecchie lezioni teoriche di scuola guida per rendersi conto che, molto probabilmente, l’auto è stata rimossa.

Rimozione auto: quando avviene

La rimozione auto è una sanzione che viene applicata in diverse situazioni, prima fra tutte se si ha parcheggiato l’auto in un posto dove, se specificatamente indicato dall’apposita segnaletica, vigeva un divieto di sosta con possibilità di rimozione forzata con carroattrezzi. Il rischio che in molti considerano solo eventuale, molto spesso si concretizza, soprattutto se il divieto di sosta con rimozione ha ben ragione d’essere. Se si parcheggia infatti in un punto dove, ad esempio, si causa grave intralcio alla circolazione o si ostacola un accesso riservato (come ad esempio un cancello di una proprietà privata o un ingresso riservato ai mezzi di soccorso), l’auto sarà rimossa senza scrupolo alcuno.

I casi di rimozione forzata sono comunque disciplinati dall’articolo 12 del Codice della Strada. I principali casi che prevedono la rimozione auto sono quelli in cui:

  • l’auto è parcheggiata lungo una strada nella quale siano previsti interventi di manutenzione o di pulizia stradale
  • le ruote del veicolo si trovino su strisce pedonali, su marciapiedi, o su un passo carrabile
  • l’auto si trova nei pressi di un incrocio o nello spazio di fermata dei mezzi pubblici
  • la vettura è posteggiata in un’area di mercato, negli orari e nei giorni previsiti, o in ztl, senza permesso speciale
  • le forze di polizia ritengono che il mezzo sia in stato di abbandono.

Anche nei casi in cui si prevede una sosta di breve durata, è comunque consigliabile prestare molta attenzione alla segnaletica, onde evitare di incorrere in costi estremamente elevati per riavere la propria vettura in caso di rimozione forzata.

Come recuperare l’auto rimossa

Quando l’auto viene rimossa, la polizia municipale ha applicato l’articolo 215 del Codice della Strada, il quale disciplina sia le sanzioni del caso, sia le procedure per ottenere la restituzione del veicolo. Restituzione che può avvenire anche immediatamente, se ne ricorrono le condizioni.

La prima cosa da fare per escludere con assoluta certezza che l’auto non sia stata rubata, è contattare la polizia municipale per fornire il numero di targa e indicare il modello, oltre che naturalmente il luogo dove è stata lasciata. La polizia municipale, infatti, quando procede alla rimozione forzata del veicolo, comunica a una centrale operativa tutti gli estremi dell’intervento, proprio per consentire al proprietario di rintracciare il mezzo e avviare il recupero.

E’ possibile che la centrale della polizia municipale non abbia riscontro della rimozione e in questo caso potrebbe essere necessario chiedere al comando dei carabinieri, che potrebbero aver agito al riguardo. In ogni caso la procedura per il recupero del veicolo non cambia.

Documenti per ottenere la restituzione

Per recuperare l’auto rimossa sarà necessario, come prima cosa, conoscere il luogo in cui è posta in giacenza. Per procedere poi con la restituzione, sarà necessario recarsi di persona sul luogo (o delegare a qualcuno il compito, a patto che sia munito di delega scritta con allegata fotocopia del documento d’identità del proprietario del veicolo rimosso). Si dovrà essere in possesso di alcuni documenti indispensabili per la restituzione del veicolo:

  • carta d’identità
  • carta di circolazione
  • copia della polizza assicurativa
  • nulla osta, nei casi in cui è richiesto

Rimozione auto: costi

Veniamo poi a cosa bisogna fare per sanare l’infrazione commessa, quella relativa al parcheggio in un’area non consentita. Bisognerà pagare integralmente la sanzione elevata dalle forze di polizia. A questa si aggiungono anche altri costi che riguardano la rimozione del mezzo e la custodia. Si tratta di costi variabili. Il primo è riferito alla distanza dalla zona del prelievo fino al deposito in cui è custodita e riguarda, sostanzialmente, le spese per il carroattrezzi. Il secondo è determinato dal tempo trascorso tra l’arrivo del mezzo e il suo prelievo.

Di regola, i depositi giudiziari sono aperti 24 ore al giorno e consentono il ritiro in ogni momento, ma se il ritiro dovesse avvenire dopo le 20 si pagherà lo stazionamento anche per il giorno successivo.

E’ possibile farsi un’idea di questi costi, che non sono minimi. Al proprietario vengono addebitate tutte le spese del caso:

  • spesa per la chiamata al carroattrezzi (circa 30 euro)
  • operazioni di carico e scarico del mezzo (circa 60 euro)
  • costo chilometro per il trasporto dal luogo del prelievo per divieto di sosta al deposito. E’ possibile avere una stima di questa spesa: si consideri che il costo per il trasporto è di circa 4 euro al chilometro nei giorni feriali, che viene raddoppiato nei giorni festivi o nelle ore notturne.

Sono operazioni che vengono regolarmente fatturate, per cui va aggiunta l’IVA.

Per ottenere la restituzione del mezzo è necessario che vengano prima pagati tutti gli oneri, sia la multa per rimozione forzata che le spese per l’operazione in sé. Vengono considerati solo casi eccezionali per rinviare il pagamento, ovvero l‘indisponibilità giustificata di contante o di una carta di credito o di debito per poter saldare il dovuto (il responsabile potrebbe trovarsi in zona temporaneamente e nell’impossibilità di ottenere denaro immediatamente).

Questa dilazione potrebbe però rappresentare una voce di spesa ulteriore. Alcuni Comuni hanno adottato sistemi di pagamento differiti nel tempo, come l’utilizzo di bollettini postali o MAV, ma aggiungendo comunque una sorta di mora. E in ogni caso sono davvero pochi gli enti a regolarsi così. Al riguardo gli interventi delle associazioni di consumatori per regolare uniformemente la materia sono davvero tanti, ma finora senza risposta.

In conclusione, lasciare l’auto in divieto di sosta con possibile rimozione forzata può rivelarsi oltre che una noia di non poco conto, anche una spesa notevole. Meglio fare attenzione alla segnaletica e attenersi alle regole imposte. E se proprio il parcheggio dovesse rappresentare un ostacolo insormontabile sarebbe opportuno considerare l’idea di lasciare l’auto anche a distanza e affidarsi al trasporto pubblico per raggiungere la destinazione.

Ultima modifica: 22 Ottobre 2018