Alcantara: tutte le informazioni sul rivestimento ecofriendly

A quasi sessant’anni dalla sua prima comparsa, non mostra alcun segno del tempo, anzi tra i materiali per rivestimento può considerarsi tra i più “giovani” e sicuramente il più ecofriendly sul mercato. Parliamo di Alcantara e subito vengono in mente auto di lusso o vetture che vogliono entrare di diritto nei segmenti più alti in quanto a comfort ed eleganza. Tessuto sintetico sì, ma con una spiccata attenzione alla natura.

Alcantara: made in Italy a emissioni zero

È così che Alcantara spa nel 2009 ha ottenuto la certificazione di Carbon Neutrality, un attestato che riconosce il saldo zero nelle emissioni di gas serra in tutto il processo produttivo, che va dalla nascita allo smaltimento definitivo. Zero CO2, zero protossido di azoto, L’alcantara, pur essendo composto per il 68% da poliestere e per il 32% da poliuretano, ha un impatto ambientale nettamente inferiore alle fibre naturali.

La nascita va individuata nel 1970, quando viene depositato da Miyoshi Okamoto, un ricercatore giapponese, il brevetto per la commercializzazione di un tessuto che si chiamerà appunto alcantara. Appena due anni dopo, nel 1972, nasce l’Alcantara spa, che resterà fino a oggi l’unica azienda produttrice e distributrice in tutto il mondo. Toray Industries e l’azienda del gruppo Eni Anic siglano un accordo per la registrazione della nuova spa. Headquarter a Milano e sede operativa in provincia di Terni, a Narnia, dove in uno stabilimento di oltre 450mila metri quadri, si sviluppano ricerche innovative e si procede con la filatura, la tessitura e la tintura per poi distribuire il prodotto finito.

Automotive, ma anche arredamento e abbigliamento: la versatilità del prodotto è notevole e consente gli impieghi più disparati. È resistente, elastico, morbido, traspirante e può subire anche un trattamento specifico che lo renda ignifugo e idrorepellente. L’ideale per risolvere tutti gli stress cui sono sottoposti specialmente i tessuti per i rivestimenti auto. Quanto alle colorazioni, non ci sono limiti: si può trovare in tutte le tonalità monocromatiche e anche nelle fantasie più disparate, essendo adatto a ogni tipo di stampa e anche molto versatile nella lavorazione.

Manutenzione, il punto dolens

Unico punto debole la manutenzione: il lavaggio va eseguito solo a basse temperature e con detergenti assolutamente neutri. Il lavaggio, se non si dispone di un artigiano di fiducia, può essere eseguito senza particolari rischi anche in proprio. Bisogna, però, armarsi di:

  • aspirapolvere per auto, ma anche di un panno in microfibra o di una spazzola a setole morbide;
  • acqua;
  • detergente neutro;
  • panno in cotone preferibilmente bianco;
  • alcool a 90 gradi o succo di limone per alcuni tipi di macchia.

Sarebbe preferibile una manutenzione frequente almeno per rimuovere la polvere, che con l’umidità tende a formare aloni, che possono risultare particolarmente antiestetici in caso di tappezzeria dai colori chiari o molto vivaci. In ogni caso non si deve strofinare con troppa energia il panno o insistere eccessivamente con l’aspirapolvere.

Per quanto resistente, l’alcantara col tempo tende a sfibrarsi e a formare antiestetici accumuli di pelucchi. Una volta rimossa la polvere, è possibile passare un panno di cotone preferibilmente chiaro, meglio se bianco, imbevuto di acqua. Per eventuali macchie, l’ideale sarebbe trattarle non appena si formino. L’idrorepellenza dell’alcantara garantisce qualche secondo prima che un liquido si infiltri nella fibra, e comunque un trattamento immediato ha ottime possibilità di successo nella rimozione.

Se bisogna agire in una fase successiva, perché magari non si ha tutto l’occorrente a disposizione, meglio cominciare a trattare la macchia dai contorni verso il centro, in modo da non ampliare la superficie. Utilizzare quindi un detergente neutro, o un po’ di succo di limone, o in ultima ipotesi l’alcol a 90 gradi, ma mai versandolo direttamente sulla macchia. È preferibile passarlo con un panno o una spugnetta, strofinando delicatamente, senza insistere eccessivamente. Bisogna poi cercare di sciacquare, ma sempre con un panno bianco, e poi lasciar asciugare all’aperto, non con fonti di calore tipo phon, e mai ai raggi del sole.

Mai al sole

Per quanto resistente, l’alcantara non va d’accordo con le fonti di luce e di calore dirette: tende a scolorirsi. Per preservare gli interni dell’auto è meglio quindi attrezzarsi di parasole, soprattutto quando bisogna lasciare la macchina all’aperto al sole e non all’ombra. In caso di sedili sfoderabili, è possibile anche il lavaggio in lavatrice, ma con il programma per delicati e con poco detergente. In alternativa il lavaggio a secco in tintorie specializzate, ma evitando accuratamente la trielina che danneggia irrimediabilmente il tessuto. Per rimuovere pieghe antiestetiche meglio utilizzare il getto di vapore, ma a distanza e non con un’esposizione prolungata. Molto dipende anche dallo spessore del tessuto, che varia da un minimo di 0,4 millimetri a un massimo di 1,2 millimetri.

Eleganza e sportività

I tessuti più spessi vengono impiegati per l’allestimento di interni di auto di target medio alto, se non di lusso. L’alcantara non nasce infatti come tessuto economico, ma per superare le problematiche rese da altri tessuti di alto livello, come la pelle e l’ormai superato velluto. Alcantara spa è l’unica azienda esistente che distribuisce in tutto il mondo questo tessuto e l’export per l’azienda milanese conta per il 90 per cento della produzione totale.

Le prime case automobilistiche ad appassionarsi alle caratteristiche dell’alcantara sono state italiane, ma in poco tempo anche altri grandi brand internazionali hanno riconosciuto l’alto impatto estetico di una trovata tutta made in Italy. Inoltre per provare la seduta in alcantara non è necessario orientarsi su una Ferrari, una Lamborghini, una Maserati, una Porche, una Bmw o una Lexus; anche Alfa, Peugeot e Seat montano sellerie in alcantara. È una soluzione adatta ai grandi viaggi, perché non trattiene il calore del sedile e si rinfresca in poco tempo. Traspira e si adatta alla postura senza deformarsi facilmente. La possibilità di elettrosaldature del tessuto rende il rivestimento più elastico.

L’alcantara, secondo i designer più famosi, ha regalato alle automotive il perfetto equilibrio tra eleganza e sportività. Allora, che cosa aspetti a rivestire la tua auto con questo tessuto raffinato e confortevole?

Ultima modifica: 22 Agosto 2018