Con l’arrivo della bella stagione finalmente sono sempre di più le giornate che consentono di tirare fuori la moto dal garage, per concedersi qualche bel giro fuori porta con i propri figlio semplicemente per circolare in città senza dover soffrire il traffico come quando si va in auto. Con la fine dell’inverno è un vero piacere potersi risparmiare sempre più spesso l’uso della macchina. Che diventa semplicemente insoffribile quando al clima mite della primavera sopraggiunge il caldo afoso dei giorni d’estate. Possedere una moto, insomma, è una fortuna in questo periodo, ma se il bambino si sente male in moto bisogna essere pronti ad intervenire.
Per chi ha famiglia, però, non sempre è possibile sostituire la moto all’auto. Non solo per ragioni numeriche, ma anche di prudenza: per esempio quando si tratta di portare in giro i bambini. Ricordiamo intanto che l’articolo 170 del Codice della strada vieta il trasporto di minori di età inferiore a cinque anni –sia su ciclomotori che su motocicli –, stabilendo per i trasgressori un’ammenda che va dai 161,00 ai 646,00 euro. La legge consente quindi il trasporto di bambini al di sopra dei cinque anni, purché lo sviluppo fisico sia tale da consentire loro di stare seduti in modo stabile (altrimenti è possibile utilizzare dei seggiolini da moto).
Parliamo di un caso particolare però: cosa fare quando, per ragioni che possono essere diverse, un bambino si sente male sulla moto. Diamo ascolto al buonsenso intanto: fermarsi immediatamente è la prima cosa da fare. Sarà necessario infatti valutare la condizione del bambino, per cercare di capire la natura del malessere che lo ha colpito e decidere come comportarsi.
Se si tratta di un malore passeggero, indipendente dal fatto di viaggiare in moto, sarà sufficiente sostare per il tempo necessario a che possa riprendersi, meglio se nei pressi di un bar dove può bere e mangiare qualcosa.
Se dovesse trattarsi di un malessere più grave e di natura imprecisata, però, allora sarà opportuno richiedere al più presto l’intervento di un’ambulanza. Pensare di portare da sé il bambino al pronto soccorso più vicino sarebbe una scelta decisamente imprudente, considerando le difficoltà che avrebbe a reggersi in equilibrio sulla motocicletta. Su un’ambulanza, invece, il viaggio verso l’ospedale avverrebbe nelle condizioni più sicure, senza contare la presenza dei paramedici che intanto potranno effettuare un primo soccorso. E non c’è bisogno di dire come in questi la tempestività di un soccorso qualificato possa fare spesso la differenza.
Ultima modifica: 9 Agosto 2018