di Giuseppe Tassi
Più che il Salone di Ginevra questo è il Salone di Renault. Perché il Marchio francese, unico europeo presente al Palexpo svizzero, spopola su tutta la linea.
Con la nuova Scenic elettrica vince il titolo di Auto dell’anno grazie al voto massiccio della stampa specializzata.
E con l’anteprima mondiale della nuova Renault 5 il ceo italiano Luca De Meo lancia una sfida elettrica ai costruttori cinesi e americani nel nome della vecchia Europa, qui malinconicamente assente.
“We can“, “noi possiamo” ripete entusiasta De Meo riecheggiando Obama.
“L’operazione dimostra che l’industria automobilistica europea è all’altezza delle sfide che vengono da Est (Cina) e da Ovest (Usa). Il made in Europe è possibile anche per l’auto elettrica. Se abbiamo realizzato in soli tre anni la nuova Renault 5 E tech Electric, se siamo in grado di assemblarla in meno di dieci ore negli stabilimenti francesi di Ruiz, Douai e Cleon, questo significa che la grande sfida è cominciata e promette bene“.
Il trionfo di Scenic fa da prologo eccitante al debutto di Renault 5 nuova era:
“Raccogliamo il frutto di tre anni di lavoro – osserva De Meo- e questo è solo l’inizio. Perché dopo cinquant’anni restituiamo ai clienti un’auto icona. La prima edizione nata nel 1972 seppe battere l’inflazione e la crisi petrolifera del ’73. Furono vendute 9 milioni di unità in tutto il mondo. È un successo che vorremmo ripetere in questa delicata era di transizione verso un nuovo mondo”.
“Renault 5 è allegra, gioiosa e colorata come la sua antenata, è abbordabile nel prezzo (sotto I 25 mila euro n.d.r.) e cool. Aiuterà in modo decisivo a democratizzare l’uso dei veicoli elettrici e a fare volumi importanti: sarà l’elettrica per tutti. La nostra “bambina” accompagnerà verso il futuro milioni di persone e sarà un viaggio bellissimo“.
Sotto questi auspici rinasce una vera e propria icona pop con un design retro-futurista, che recupera ed evolve elementi della prima Renault 5. Popolare, colorata di giallo intenso o di verde squillante, richiama subito grande attenzione sul palcoscenico ginevrino. I fari anteriori sono derivati dalla versione originaria e sembrano occhi spalancati sul mondo.
Una linea rossa circonda la parte superiore della vettura e isola il tetto, la griglia del radiatore, con un grande 5 disegnato, diventa indicatore per la ricarica. Con una batteria da 52 kWh e autonomia di 400 km (nella versione da 150 cv) Renault 5 si propone come un’elettrica equilibrata pronta a tutti gli usi.
Un mondo di suggestioni e nuove tecnologie raccolto in 3, 92 metri di lunghezza con un abitacolo innovativo, dove spiccano due display da 10 pollici e sedili colorati a forma di H in tessuto di jeans completamente riciclato.
Le novità più proiettate verso il futuro sono il caricatore bidirezionale, che può restituire energia alla rete e ricaricare in orari più convenienti e l’Avatar Reno, qualcosa di più di un comando vocale: un vero e proprio compagno di viaggio che risponde a tono alle domande, può modificare luci e temperatura interna e prefigurare un piano di viaggio, comprese le soste per la ricarica.
Un’ evoluzione tecnologica che si sposa perfettamente con il piacere di guida, garantito anche dalla nuova piattaforma AmpR Small. Nata per l’elettrico, ha trasformato in auto di serie quel modellino dimenticato in un angolo della sede di Renault che tre anni fa colpi la fantasia di Luca De Meo. AmpR Small ha compiuto il miracolo in tempi brevi, risparmiando un anno sul tempo di sviluppo della vettura e riducendone di conseguenza i costi.
“È quanto succederà anche con la futura Twingo elettrica – commenta De Meo- che nascerà sulla stessa piattaforma rivisitata con un risparmio di costi capace di contenere il prezzo sotto i 20 mila euro“.
L’entusiasmo del ceo Renault non si smonta neppure davanti alle defezioni massicce degli altri costruttori europei al Salone ginevrino:
“Se vogliamo essere competitivi anche nella produzione di piccole auto, dobbiamo fare sistema in Europa, tornare a un mix equilibrato fra vetture premium e auto di piccola taglia.  Tutti i costruttori si stanno spingendo verso l’alto di gamma ma Renault vuole dimostrare che con le strategie giuste si possono produrre in Europa automobili anche elettriche dal costo contenuto”.
“Non auspico chissà quali alleanze ma noi abbiamo una piattaforma nativa eclettica. Se qualcuno vuole condividerla o adottarla siamo a disposizione. È necessario fare sistema per contenere l’onda d’urto dei cinesi. Per guadagnare produttività rispetto a loro dobbiamo fare in un’ora quello che i nostri concorrenti orientali fanno in otto e puntare sui nostri punti di forza: sviluppo del prodotto, manifacturing e logistica “.
De Meo chiede una politica europea disposta a fare sistema sui costi
Inevitabile un messaggio anche alla politica e alle scelte del governo: “Purtroppo manca una vera politica industriale e ciascuno corre verso la scadenza del 2035 con investimenti e obiettivi diversi. Noi vorremmo più chiarezza sulla neutralità tecnologica, chiediamo un tavolo di confronto con tutte le componenti del futuro mondo elettrico e un ridimensionamento del costo dell’energia che in Italia è due volte superiore agli Stati Uniti e tre alla Cina. Non chiedo incentivi o sovvenzioni ma una politica fatta di scelte coerenti e un’Europa disposta fare sistema. Io ci credo, anche se quello che arriva da Ginevra non è un bel segnale“.
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Ultima modifica: 27 Febbraio 2024