Il motorino di avviamento è una parte fondamentale nel motorino (così come nelle autovetture), che permette all’utilizzatore di accendere il suo mezzo con estrema semplicità.
L’accensione avviene in neppure 3 semplici mosse:
- accendere il quadro
- premere il pulsante dell’avviamento
- ruotare leggermente la manopola dell’acceleratore e aspettare il risveglio del nostro motore.
Gesti semplici e automatici che compiamo diverse volte nell’arco della giornata e tutto questo grazie alla tecnologia che ancora una volta ha semplificato di molto le nostre vite da centauri.
Tutto questo è stato possibile grazie all’utilizzo dei motorini di avviamento che hanno rivoluzionato in meglio l’accensione dei nostri mezzi a 2 ruote. Prima del loro utilizzo, l’avviamento era a pedale (Accensione al quanto faticosa) per poi passare alle accensioni elettriche, agli alzavalvole e per approdare poi ai decompressori automatici.
E poi sono arrivati loro. All’inizio i motorini di avviamento erano un’esclusiva delle grosse cilindrate ma con l’introduzione sul mercato di motorini di piccole cilindrate, si è ben pensato di utilizzarlo anche per i “fratelli minori” e solo recentemente anche per i modelli di fuoristrada agonistico.
In commercio esistono 4 gruppi ben distinti di motorini di avviamento:
- Motore elettrico
- Elettromagnete
- Gruppo di innesto
- Riduttore epicicloidale
Adesso che avete capito a cosa servono i motorini di avviamento, vi starete chiedendo il loro funzionamento, giusto?
Iniziamo con il dire che i motorini di avviamento sono una componente importante dei motori a combustione interna e servono principalmente a trasformare l’energia elettrica in energia meccanica di rotazione, utile per far correre il nostro bolide.
L’energia elettrica necessaria alla prima fase del processo di accensione è fornita dalla batteria che servirà a far girare l’albero a gomiti a una velocità minima di 60-100 giri il minuto (dipende dalla cilindrata). Velocità di rotazione ideale per i primi cicli e che andranno ad aumentare con il livello di velocità di percorrenza. Una sorta di riscaldamento per i ‘muscoli’ della moto. La batteria e il motorino di avviamento sono collegati tra loro tramite l’elettromagnete.
Una domanda. Tra l’avvio del motorino di avviamento e la vera accensione del motorino cosa accade?
Una volta avviato il motorino di avviamento, entrano in scena altri attori come il pistone che incomincerà a fare il suo dover all’interno della canna, aspirando il composto aria-benzina e comprimendolo. A quel punto la scintilla scaturita tra gli elettrodi della candela accenderà la miscela dando il via alla combustione e accensione del motore.
Un meccanismo complesso quindi, ma in grado di semplificare la vita di ogni motociclista.
Ultima modifica: 1 Ottobre 2018