Come e quando è nata la bandiera a scacchi in F1

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La bandiera a quadri bianchi e neri viene tradizionalmente sventolata sulla linea di partenza/arrivo di una corsa e in genere lo sventolio serve ad indicare che la competizione è ufficialmente terminata: l’ordine in cui i concorrenti transitano sotto la bandiera bianco-nera è l’ordine di arrivo. In altri termini, chi ci passa sotto per primo è il vincitore.

Dopo aver visto la bandiera a scacchi e attraversato la linea di arrivo, i concorrenti sono tenuti a rallentare fino a una velocità di sicurezza e, in genere, a far ritorno ai cosiddetti box (o paddock che dir si voglia). Questo, almeno, è quel che succede nelle corse di Formula 1.

Il disegno della bandiera

Non c’è un disegno standard per le bandiere a scacchi. Anche se il drappo consiste quasi sempre di quadrati bianchi e neri alternati, il numero, le dimensioni e le proporzioni dei quadrati (o rettangoli) variano da una bandiera all’altra e da un tipo di competizione all’altro.

Di solito, poi, la bandiera a scacchi mostra un rettangolo nero nell’angolo più vicino alla parte superiore dell’asta.

Non sono mancati casi nei quali la “bandiera” è consistita in una tavola di legno dipinta a scacchi bianchi e neri, semplicemente alzata da un inserviente sulla linea di arrivo.

Qualche volta lo stendardo reca al centro il logo dello sponsor. Qualche altra volta, poi, le bandiere sventolate a fine corsa sono due. Non così, però, nelle corse Nascar e nella Formula 1, dove a fine gara viene agitata una singola bandiera a scacchi.

Fin dagli anni Ottanta due bandiere a scacchi sono tradizionali in occasione delle gare IndyCar, una tradizione che rimonta alla 500 miglia di Indianapolis.

Origine e utilizzo

Circa l’origine della bandiera a scacchi, ci sono molte leggende e tradizioni diverse. In una parola, non si sa esattamente quando, dove e come sia nato il simbolo di fine corse di Formula 1.

Secondo una di queste tradizioni, la bandiera che poi sarebbe diventata tipica della Formula 1 sarebbe nata nella corsa rally Glidden Tours del 1906. Le gare erano divise in due sezioni. Il controllo cronometrico alla fine di ciascuna era affidata ad appositi ufficiali di gara, ai quali venne data un emblema per identificarli.

Come che sia, è indubbio che la prima fotografia che abbiamo di una “chequered flag” usata per segnalare la fine di una corsa risale al 1906 e sappiamo che in quell’occasione la bandiera fu usata nella Vanderbilt Cup (a Long Island, New York).

Secondo un’altra tradizione/leggenda, pare che la bandiera a scacchi sia nata nelle corse di cavalli in America. A fine gara di solito c’era un buffet pantagruelico e sembra che il segnale per l’abbuffata venisse dato con lo sventolio di una enorme tovaglia a quadroni…

Ma come s’è detto non c’è certezza al riguardo, tant’è che un’altra tradizione parla delle corse di bicicletta e della Francia come luoghi di origine della bandiera a quadri alternati.

Un’ultima notazione. Da quest’anno in Formula 1 si è deciso che il vessillo a quadri bianco-neri sia sostituito da un pannello luminoso, anche se la tradizionale bandiera di stoffa sarà comunque sventolata come omaggio simbolico.

Questo per porre rimedio al guaio successo nel Gran Premio del Canada 2018 in cui una modella per sbaglio aveva sventolato il vessillo con un giro d’anticipo.

Ultima modifica: 30 Aprile 2019