Uno dei primi sistemi di sicurezza introdotti nelle automobili, ancora oggi presenti sono con certezza le cinture di sicurezza. Ideate nel 1903 dal canadese Gustave Desiré Lebeau non ebbero (almeno all’inizio) il successo sperato. Fatte di cuoio e con le basse velocità dei primi modelli di automobili, più che salvare vite le soffocavano. A quel punto l’idea delle cinture di sicurezza fu abbandonata fino al 1948. In quell’anno fu realizzata la Tucker Torpedo, la prima automobile con cinture di sicurezza incorporate. Purtroppo, anche in quel caso, non si ebbe maggiore fortuna. La fabbrica produttrice chiuse a causa della sua visione futuristica della sicurezza automobilistica. Visione che avrebbe potuto destabilizzare il mercato della produzione delle vetture dell’epoca.

Si dovrà attendere il 1960 per vedere commercializzate le prime cinture di sicurezza e nove anni dopo, la Cecoslovacchia sarà la prima nazione al mondo a renderle obbligatorie, seguita dalla Francia nel 1975. Discorso a parte per l’Italia. Il nostro Paese nel 1975 rese obbligatori solo gli attacchi ma non il loro utilizzo durante la guida. Diventeranno obbligatorie nel 1988 (esclusivamente per il guidatore e il passeggero laterale), estendendo nel 2006 l’obbligo all’utilizzo a tutti, passeggeri posteriori compresi. Qualche anno più tardi, l’obbligo fu esteso a tutti i veicoli dotati di cinture di sicurezza compresi i quadricicli a motore (le mini car).

Cinture di sicurezza a norma di Legge

Esistono quattro modelli omologati a norma di Legge per i diversi tipi di autovetture. La prima è la subaddominale (oppure a due punti) che fascia il bacino ed è provvista di due agganci. Questa tipologia può essere utilizzata anche per il posto centrale posteriore. Molto simile a quelle utilizzate negli aerei e nei pullman.

La più utilizzata nelle nostre auto è quella a 3 punti. Modello ideato nel 1959 dal tecnico della casa automobilistica Volvo, Nils Bohlin e costituita da due cinture: subaddominale e diagonale: questa è utilizzata anche per le postazioni posteriori laterali. Abbiamo anche la cintura diagonale che fascia obliquamente il torace con due punti di ancoraggio. L’ultimo modello ‘a bretella’ lo troviamo sulle auto da competizione ed anche utilizzata per il trasporto di persone in determinate condizioni fisiche. Negli ultimi anni però sono state sviluppate delle cinture di sicurezza con l’airbag incorporato.

Cinture di sicurezza non allacciate: i rischi

Obbligatorie per la sicurezza di tutti. Che cosa accadrebbe se non le allacciassimo? Oltre a trattenere il nostro corpo in modo da evitare di impattare in caso d’incidente contro il parabrezza, le cinture hanno un secondo scopo. Infatti mantiene la postura più corretta in modo tale da ridurre al minimo la violenza dell’impatto con l’airbag. Non solo per chi guida ma anche per i passeggeri anteriori e in particolare per quelli posteriori. I passeggeri seduti nella parte posteriore dell’auto, in caso d’incidente, se non hanno allacciato le cinture, rischiano di essere sbalzati in avanti alla stessa velocità dell’automobile al momento dell’incidente. A questo punto, si capisce che l’utilizzo delle cinture di sicurezza salva la vita.

Eccovi un piccolo esempio sull’importanza dell’utilizzo delle cinture. In caso di un tamponamento o un incidente stradale a una velocità di 50 km/h (quindi una velocità da molti non ritenuta elevata) senza essersi allacciati le cinture, il nostro corpo impatterebbe contro il volante o il cruscotto dell’automobile con una decelerazione fino a 100 volte l’accelerazione di gravità. Più semplicemente il peso del corpo si moltiplica per 100 volte con effetti devastanti.

Cinture di sicurezza: sanzioni

Il Codice della Strada prevede l’obbligo di utilizzo delle cinture di sicurezza per tutti quanti. Con l’introduzione della patente a punti, i trasgressori sia i guidatori sia i passeggeri rischiano la decurtazione di 5 punti. La sanzione amministrativa prevista è dagli 80,00 ai 313,00 euro. Inoltre, in caso d’incidente, il conducente rischia di essere incriminato per il reato di lesioni aggravate e in casi estremi in concorso in omicidio colposo se non obbliga i propri passeggeri ad allacciarsi le cinture prima di mettersi in movimento.

In caso di danni subiti dai terzi trasportati, in cui il trasporto non era effettuato a norma delle disposizioni vigenti, le Assicurazioni RC Auto (salvo diversi accordi tra le parti) non sono soggette al risarcimento dei danni subiti. Nel nostro paese determinate categorie come le Forze dell’Ordine, gli addetti al soccorso sanitario, antincendio in missione di emergenza sono esenti dall’indossare le cinture e non solo loro. Anche determinate persone con particolari patologie mediche in cui è controindicato il loro utilizzo, posso essere esentate dal loro utilizzo. La condizione clinica deve essere convalidata da un certificato medico rilasciato dall’Azienda sanitaria Locale.

Cinture per gli animali domestici

Non solo gli esseri umani ma anche i nostri amici animali hanno le loro personali e omologate cinture di sicurezza. La Legge, riguardo al trasporto degli animali domestici prevede che debbano viaggiare nel bagagliaio oppure nei sedili posteriori, il tutto separato da una rete metallica. Assolutamente vietato viaggiare con gli animali in braccio o liberi all’interno dell’abitacolo durante la guida. In alternativa a queste due soluzioni, è consigliabile utilizzare le cinture di sicurezza omologate per gli animali domestici. Si tratta di semplici imbragature che vanno agganciate alle chiusure delle cinture dell’auto. In commercio possiamo trovare cinture di diverse taglie adattabili a ogni tipo e stazza di cane. Inoltre le chiusure delle imbragature per i cani sono universali e quindi si adattano a ogni tipologia di veicolo in commercio.

Molti modelli poi si possono agganciare direttamente al collare o alla pettorina del nostro animale, rendendo così il sistema di sicurezza più comodo sia per l’animale sia per il guidatore. Con quest’ultimo sistema, forse il più utilizzato, si eviterà di acquistare altri elementi. Esistono altre soluzioni, oltre alle imbragature? Certamente. Si possono acquistare anche dei sistemi di ritenuta da agganciare al collare e alla cintura di sicurezza oppure direttamente alla portiera dell’automobile. Le sanzioni amministrative per la mancanza di sicurezza per il trasporto degli animali domestici sono di un minimo di 68,50 euro a un massimo di 275,10 euro con la decurtazione di 1 punto dalla patente.

Ultima modifica: 10 Dicembre 2018