Casello autostrada: cosa fare quando si perde il ticket

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E’ un incubo ricorrente tra gli automobilisti che si trovano in autostrada: arrivare al casello e scoprire di aver perso il biglietto d’ingresso. Oppure scoprire che il ticket è illegibile o deteriorato; o anche entrare in una corsia per Telepass e ritrovarsi per errore a una cassa tradizionale o con l’impianto telepass malfunzionante. Magari, in quei pochi istanti che sembrano un’eternità, alle spalle si è formata una coda di auto che strombazza il clacson. L’ansia a questo punto tocca picchi mai conosciuti prima e in queste condizioni si rischia di commettere errori che possono, talvolta, portare conseguenze drammatiche.

Prima di tutto la sicurezza

Per questo, quando ci si trova in situazioni simili, è bene tenere presenti alcune regole fondamentali di sicurezza, mettendo da parte angoscia e tensione che una condizione del genere può provocare.

  • Mai scendere dall’auto, anche se ci sono altri automobilisti incolonnati che premono per guadagnare l’uscita.
  • Se non ci sono altre auto nella corsia, non fare comunque retromarcia. Non tutti rispettano i limiti di velocità per immettersi nelle corsie del pedaggio, e potrebbe sopraggiungere qualcuno all’improvviso. Oltre che una questione di sicurezza, è un espresso divieto previsto dal codice.
  • Aspettare con pazienza la risposta del personale e seguire tutte le istruzioni per concludere la procedura.

Il rischio è di incorrere in un Rapporto di Mancato Pagamento che prevede un importo calcolato dal casello di ingresso più lontano da quello in cui ci si trova, nello specifico Salerno se si è in direzione Nord, Aosta andando in direzione Sud.

Cosa si rischia

E’ una procedura descritta chiaramente dal Codice della Strada, ma è possibile evitare la cifra più onerosa rilasciando al casellante, quando è presente, un’autocertificazione nella quale l’automobilista, sotto la propria responsabilità, dichiara la stazione di ingresso e chiede di corrispondere l’importo per la sola tratta compiuta. L’esattore rilascerà comunque un verbale per il mancato saldo della cifra residua, rispetto alla tratta più lunga. Nei 15 giorni successivi l’automobilista riceverà dalla società autostradale una diffida con invito a versare la somma prestabilita, che potrà essere comunque contestata ribadendo in autocertificazione la tratta percorsa e allegando un documento di riconoscimento.

La dichiarazione sarà poi controllata attraverso le riprese delle telecamere installate in ogni casello. E’ importante citare il numero di verbale emesso dalla società autostradale, l’orario, anche approssimativo, del passaggio ai caselli di ingresso e di uscita, il tipo di auto e la targa. Di solito una modulistica appropriata è disponibile sui siti internet delle società. La contestazione deve avvenire comunque entro quindici giorni dal passaggio e, se si decide di pagare successivamente, è bene ricordare che è prevista una maggiorazione di 2,58 euro. La medesima procedura viene seguita se il biglietto non è stato ritirato all’ingresso o se risulta illegibile e deteriorato.

Può infatti capitare di infilarsi nelle corsie automatiche che non rilascino biglietto all’ingresso, o trovarsi in una corsia Telepass che non sia attiva. In quest’ultimo caso, anche se l’esattore non è presente al casello, si può chiedere l’intervento del personale della stazione dalla colonnina automatica, dove solitamente un pulsante rosso attiva la chiamata. Il casellante non può negare il passaggio, può solo registrare il passaggio del veicolo. In un secondo momento si risponderà alle contestazioni della società.

Cosa succede se non si paga

Trascorsi i canonici 15 giorni, può verificarsi che l’importo stabilito non sia stato versato. L’automobilista deve sapere che accanto all’avvio di una procedura di recupero coattivo, si rischiano anche conseguenze più serie, prevista dal Codice della Strada. Anzitutto, scatta la maggiorazione per gli oneri di accertamento, prevista dall’articolo 176, comma 11 bis del Codice. Si aggiungono anche le spese per il recupero credito, generalmente affidato a società terze. Scatta anche la trasmissione degli atti alla Polizia Stradale, che avvia le proprie contestazioni all’automobilista inadempiente. In particolare, dopo gli accertamenti del caso, la violazione dell’obbligo di pagamento del pedaggio autostradale comporta una sanzione pecuniaria che può oscillare tra gli 85 e i 338 euro, accanto alla decurtazione di 2 punti dalla patente. Le verifiche da parte della Polstrada avvengono con l’esame delle riprese delle telecamere poste a ogni ingresso dell’autostrada. Sono dispositivi in grado di registrare tutte le targhe dei veicoli in transito, con margini minimi di errore. Diventa così altamente improbabile l’accoglimento di un ricorso contro le contestazioni di mancato pagamento.

Come pagare

Meglio dunque saldare prima possibile, pur facendo valere le proprie ragioni. E sono previsti diversi metodi di pagamento, dai tradizionali ai più avanzati. Il sito di Autostrade per l’Italia, maggiore concessionario nel nostro Paese, accetta i mancati pagamenti anche per:

  • Tangenziale di Napoli
  • Raccordo Autostradale Valle d’Aosta
  • Società Autostrada Tirrenica
  • Società Autostrade Meridionali

Il sistema è semplice e intuitivo e accetta carte di credito o di debito dei circuiti Visa, Visa Electron, Mastercard, Maestro e Postepay. La transazione on line non prevede alcuna commissione. Si può procedere anche con bonifico bancario verso Autostrade per l’Italia Spa, Raccordo Autostradale Valle d’Aosta, e Società Autostrada Tirrenica Spa. Nella causale occorre indicare tutti gli estremi: numero di rapporto di mancato pagamento, targa del veicolo, stazioni di ingresso e uscita e relativi orari.

Se si ha poca dimestichezza con queste procedure, meglio rivolgersi direttamente al Punto Blu. Ce ne sono sia nelle aree di servizio autostradali, sia nei centri urbani e si può chiudere la pratica con l’assistenza del personale di Autostrade.

Altra possibilità è data dal conto corrente postale: con un classico bollettino bianco 896, è possibile versare l’importo calcolato indicando sempre tutti gli estremi della pratica come nel caso del bonifico. Pagamento che in alternativa potrà essere compiuto anche in un SisalPay, utilizzando per indicare i dati il codice a barre contenuto nella lettera di sollecito. Questo metodo è però accettato solo da Autostrade per l’Italia, Società Autostrada Tirrenica e Raccordo Autostradale Valle d’Aosta. I punti SisalPay sono circa 40mila su tutto il territorio nazionale e si trovano generalmente presso bar, tabaccherie, edicole. La commissione a favore della società è di 2 euro e SisalPay accetta contanti fino a 1000 euro, che salgono a 1500 se le operazioni vengono concluse con carte di credito.

Ultima modifica: 17 Agosto 2018