Cadere in moto: prontuario per chi si mantiene lucido

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Chi va in moto sa che prima o poi potrà accadere. E anche se cerca di non farsi condizionare dai rischi e dalla paura di una possibile caduta è sempre pronto all’impatto. Ha assolutamente ragione chi sostiene che chi guida la moto abbia una soglia di attenzione ancora più elevata rispetto a chi guida una macchina o un mezzo pesante perché si tratta di sorvegliare non solo la propria marcia ma anche quelle degli altri.

Minimizzare i danni

Se la moto suscita fascino con la sua corsa in libertà senza la costrizione di un abitacolo, bisogna dire che cadere a terra non è mai un piacere: nemmeno se ci si è dimenticati di posizionare il cavalletto e si finisce giù con tutto il peso della moto. Non esistono cadute leggere e nemmeno urti senza conseguenze. Cadere da fermi significa mettere a repentaglio una delle parti più delicate e dolorose in assoluto, la spalla su cui rischia di finire tutto il peso del corpo e anche del mezzo.

La prima cosa che si deve cercare di fare quando si è nella certezza di aver perso il controllo della moto è… concentrarsi sulla caduta e lasciare perdere la moto. Pazienza, si farà male anche lei: ma restare aggrappati al manubrio irrigidendosi in modo scomposto è la cosa peggiore da fare in assoluto.

Colpo d’occhio e scegliere una via di fuga

Ognuno ha la sua teoria: meglio cadere di lato, meglio cercare di staccarsi dalla moto e lasciarsi cadere sull’asfalto sfruttando l’inerzia per ‘scivolare’ a terra. Tutte le tesi e le chiacchiere stanno a zero: non esiste un modo migliore dell’altro di cadere. Anche perché non esistono incidenti uguali che creino una statistica tale da consentirci di esser pronti a qualsiasi evenienza.

L’unico consiglio possibile è quello di tenere gli occhi aperti e, non appena ci si rende conto di un urto o di una possibile caduta, di infilare la via di fuga migliore e più sicura. Se la macchina che ci urta arriva da destra potrebbe avere un senso appoggiarsi sulle pedane e cercare di saltare oltre il cofano della vettura. Sempre che non arrivino altre macchine e che tutto si svolga a velocità ridotta: altrimenti si sceglie il lato libero, opposto a quello dell’urto.

Si cerca sempre di andare a terra evitando l’impatto con braccia e spalle, anche se quello di proteggersi con le mani è il gesto più istintivo e naturale in assoluto. L’impatto può anche essere duro, ma riuscire in qualche modo a evitare la caduta a peso morto è importante. È indiscutibile: cadere dalla moto è un trauma indipendentemente dalle ferite che l’urto provocherà e rischia di minare la sicurezza di chi guida. È qualcosa di cui bisogna tenere conto sempre e che non si deve mai sottovalutare. Ma non per questo deve essere condizionante: se no tanto vale andare a piedi. La moto non si guida mai con la paura di cadere.

Ultima modifica: 18 Gennaio 2020