Le auto a idrogeno sono molto più attuali e reali di quanto si potrebbe pensare. Ma è anche vero che l’industria che sfrutta gli idrocarburi è potentissima e che le sperimentazioni sulle batterie al litio utilizzate per le auto ibride o elettriche è partita in anticipo.
Anni fa si pensava che l’idrogeno sarebbe rimasto un campo applicativo solo per i razzi e l’esplorazione spaziale. Si diceva che la combustione a idrogeno risultava instabile e non applicabile per mezzi relativamente piccoli come le automobili. In realtà, come vedremo, le cose non stanno così.
Auto a idrogeno, tre modelli sono già una realtà concreta
Oggi esistono già alcuni modelli auto a idrogeno prodotti da Toyota (Mirai), Hyundai (Nexo), Audi (H-Tron) e dal prossimo anno i modelli in produzione dovrebbero aumentare considerevolmente: non solo, da quest’anno i modelli a idrogeno sono commercializzabili anche nel nostro paese perché il Governo ha inserito l’idrogeno tra i carburanti alternativi che potranno essere stoccati e venduti. Certo le 25 piattaforme previste inizialmente su tutto il territorio nazionale, e ancora quasi tutte da realizzare, sono pochissima cosa rispetto a quello che potrebbe essere l’interesse del mercato. Tutto insomma è ancora molto prematuro.
Il processo di combustione dei motori a idrogeno è molto semplice, esistono due tipologie di propulsori: l’HICEV, un motore che brucia idrogeno per combustione interna (Hydrogen Internal Combustion Engine Vehicle), e il FCEV (Fuel Cell Electric Vehicle). Questa seconda tipologia di motore provoca una reazione con l’ossigeno in una pila che produce elettricità a bassissimo costo e altissima resa. Quest’ultimo è il motore sul quale quasi tutte le case, la Toyota è stata la prima, si sono concentrate perché può essere facilmente combinabile anche con un’alimentazione e una rigenerazione esclusivamente elettrica. Un motore forse meno prestazionale rispetto a quello a combustione interna ma più adatta per il traffico urbano e le medie distanze.
La Mirai porta il futuro ai giorni nostri
La Toyota Mirai è la prima auto a idrogeno che compare su un listino prezzi automobilistico: mirai in giapponese vuol dire “futuro”. Per progettarla la società delle ellissi ha impiegato circa otto anni, per realizzarla altri tre: quindi tornando al presupposto del titolo possiamo dire che il futuro è già qui e ora perché volendo si può andare a prenotare una Mirai in Germania al costo di 78mila euro e portarla in Italia. Il fatto che ci sia un solo distributore di idrogeno a pressione, a Bolzano, potrebbe scoraggiare i più, ma la speranza è che altre piattaforme nascano al più presto.
Il grande vantaggio auto a idrogeno è non solo l’economia del suo propulsore ma anche il fatto che l’approvvigionamento di carburante prevede non più di quattro-cinque minuti. A quanto ci risulta a oggi esiste già un’auto a idrogeno che circola regolarmente sulle nostre strade: che è per l’appunto a Bolzano. Per capire i tempi di sviluppo di questo sistema occorreranno adesso non meno di vent’anni.
Ultima modifica: 22 Novembre 2019