Federauto ha preso parte alla consultazione avviata dalla Commissione europea sul regolamento CO2 per le auto leggere.
L’associazione ha presentato un Position Paper articolato, nel quale sollecita una «revisione completa, pragmatica e multitecnologica» delle regole attuali, ritenute non più adeguate al mercato.
Il documento evidenzia la necessità di un riesame organico degli obiettivi e delle scadenze fissati in precedenza, introducendo criteri aggiornati e più realistici. Secondo Federauto, le attuali previsioni rischiano di rallentare il rinnovamento del parco circolante e di penalizzare l’intera filiera della distribuzione automobilistica.
Federauto, le richieste principali contenute nel Position Paper
La Federazione Italiana Concessionari Auto ha elencato con precisione i punti ritenuti prioritari per garantire una transizione sostenibile.
- Revisione immediata delle clausole. L’associazione chiede l’attivazione senza rinvii delle clausole che consentono di rivedere obiettivi e tempistiche del regolamento, per adeguarli alle dinamiche di mercato.
- Cancellazione delle sanzioni CAFE. Le penalità attualmente a carico dei costruttori per gli scostamenti dai valori medi di emissione vengono considerate uno strumento non più utile al raggiungimento della decarbonizzazione.
- Distinzione tra auto e furgoni. Federauto propone di separare i due comparti, sottolineando la diversa natura di utilizzo e di esigenze tecnologiche.
- Adeguamento del regolamento AFIR. L’associazione invita a integrare le misure dedicate alle infrastrutture di ricarica elettrica con provvedimenti capaci di favorire la diffusione di impianti per combustibili rinnovabili.
- Riconoscimento dei carburanti rinnovabili. Federauto considera il “Carbon Correction Factor” (CFC) una «tecnologia chiave» per la decarbonizzazione, chiedendo che sia recepito in un quadro normativo basato sulla neutralità tecnologica.

Neutralità tecnologica e mercato reale
Il presidente di Federauto, Massimo Artusi, ha sottolineato l’allineamento dell’associazione alla posizione europea AECDR: «Ci riconosciamo nella posizione della nostra associazione europea AECDR, sostenendo quella neutralità tecnologica capace di garantire che tutte le tecnologie possano contribuire alla decarbonizzazione».
Artusi ha osservato come la consultazione giunga in un contesto di forte disallineamento tra obiettivi comunitari e realtà dei mercati nazionali. «La consultazione della Commissione europea giunge in un momento in cui non siamo soltanto noi concessionari italiani – testimoni di un mercato in cui i veicoli BEV che non arrivano al 5% – a sostenere la necessità di una rapida correzione di rotta».
Secondo Artusi, l’adeguamento del quadro normativo appare necessario non solo per sostenere la transizione elettrica, ma anche per favorire il ricambio di un parco auto anziano e altamente inquinante. «Occorre favorire un ricambio più rapido del parco automobilistico vetusto, inquinante e malsicuro, senza aspettare i tempi dell’elettrificazione che la realtà sta mostrando più lunghi e più complessi delle previsioni condizionate da preconcetti ideologici».

Federauto: una prospettiva più ampia sulla transizione
Il documento diffuso da Federauto evidenzia la necessità di un approccio che consideri il contributo di più soluzioni tecnologiche. Accanto all’elettrificazione, l’associazione indica i carburanti rinnovabili e altre forme di alimentazione alternative come strumenti indispensabili per ridurre le emissioni in modo graduale ed efficace.

La posizione mira a garantire che la decarbonizzazione avvenga attraverso strumenti realistici, capaci di sostenere l’industria senza bloccare la mobilità e senza pesare in modo eccessivo sui consumatori. La richiesta di neutralità tecnologica appare dunque non solo una scelta industriale, ma anche una linea pragmatica per accompagnare l’Europa verso obiettivi ambientali credibili.
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Ultima modifica: 30 Settembre 2025




