A dar retta a vecchi romanzi o film di fantascienza di qualche anno fa il nostro presente dovrebbe avere un traffico fatto di automobili volanti. Ma la realtà è ben diversa: sì, esistono diverse aziende che stanno lavorando a veicoli futuristici in grado di girare per strada e librarsi in volo da una parte all’altra delle città , ma nonostante gli annunci che periodicamente ci parlano di prototipi pronti alla messa in commercio siamo ancora lontani da scenari alla Blade Runner. Ecco perché.
CHI STA LAVORANDO ALL’AUTO VOLANTE
Come già accennato, il club di aziende impegnate in questo filone è già abbastanza affollato. Pescando da quelle più note, di cui ci siamo anche occupati, citiamo l’olandese Pal-V con la sua Liberty, prototipo a quanto pare pronto per la produzione di serie (in arrivo forse dai primi mesi del 2019), o anche la slovacca Aeromobil, che dal 2014 annuncia l’imminente modello definitivo (si parla del 2020), i tedeschi di Volocopter, l’americana Terrafugia (di proprietà cinese, con Geely) e la partnership fra Italdesign e Airbus con il loro concept Pop.Up.
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UN SETTORE CHE FATICA A ‘PRENDERE IL VOLO’
L’ambiente sembra dunque vivace, eppure ancora niente auto speciali nelle concessionarie. I motivi sono semplici e ragionevoli: guidare per aria è decisamente molto diverso che guidare in strada. È necessario ottenere licenze specifiche di volo, che prevedono corsi teorici approfonditi e migliaia di ore di pratica, con ricadute pesanti sui portafogli. C’è anche una evidente questione di sicurezza: lo spazio aereo è estremamente controllato, sulla scia dell’11 settembre, e l’ipotetica moltiplicazione di oggetti volanti sulle nostre teste potrebbe essere di difficile gestione.
COME FARE?
Una strada percorribile può essere quella di realizzare sì veicoli nuovi capaci di procedere a terra come in volo, ma destinati a servizi di aero taxi, con pilota o addirittura a guida autonoma, da prenotare e controllare magari attraverso applicazioni specifiche, come appunto stanno facendo ad esempio Italdesign e Airbus, Uber con la Nasa o (fra le più recenti) la Kitty Hawk di Larry Page (co-fondatore di Google) con il prototipo Cora.
Chi riuscirà a trovare la formula vincente? Staremo a vedere.
Ultima modifica: 26 Marzo 2018