Aston Martin è diventato un simbolo di stile e raffinatezza, grazie alla sua celebre apparizione nel film Golfinger di James Bond.
Sono trascorsi più di cinquant’anni da quando Aston Martin diventò un‘icona mondiale di stile e classe, in conseguenza della sua apparizione nel celebre film Goldfinger di James Bond, nell’anno 1964. Ancora ai giorni nostri possedere un modello di auto prodotto dalla celebre casa di produzione britannica Aston Martin è il sogno di tantissime persone. Senza dubbio James Bond e Aston Martin hanno avuto un legame unico nel corso degli anni; entrambi sono un simbolo di classe senza tempo e un’icona intramontabile.
Aston Martin non è solo un automobile ma una vera e propria icona di stile e personalità. L’originale Aston Martin DB5, utilizzata per le riprese del film Goldfinger di James Bond, nell’anno 1964, è stata venduta nell’anno 2010 alla sconvolgente cifra di 3,9 milioni di euro. Ovviamente l’auto si è presentata all’appassionato acquirente, provvista e completa di tutti i suoi gadjet, con i quali era stata equipaggiata per le riprese di Goldfinger. Il modello DB5 utilizzato per le riprese di Goldfinger, presenta ancora oggi le targhe girevoli, il telefono integrato, la coppia di pistole posizionate dietro alle luci di posizione, e i pneumatici estensibili che fuoriescono dalle ruote posteriori.
In quello che rappresenta forse l’aspetto più leggendario dell’equipaggiamento di Aston Martin DB5, ovvero il sedile del passeggero eiettabile, non sorprende certamente affatto che questo optional non sia effettivamente operativo. Nonostante il modello di Aston MArtin DB5 più famoso al mondo, è ormai stato venduto, è comunque possibile vederlo. Il proprietario è infatti un grande collezionista di automobili; il suo nome è Harry Yeagy; la sua scelta è stata quella di posizionare l’autoveicolo nel museo dove si trova tutta la sua collezione privata di auto, visibile al pubblico. Il museo si trova nella città di Cincinnati, nell’Ohio.
Aston Martin
Aston Martin è una nota casa di produzione automobilistica britannica, nata nell’anno 1913 come semplice concessionaria di automobili. Inizialmente era denominata Bandord & Martin. Nel 1926 l’azienda iniziò a costruire automobili e prese il nome di Aston Martin. Successivamente, nell’anno 1959, ci fu la fusione di Aston Martin con Lagoda e l’azienda cambiò nuovamente nome in Aston Martin Lagoda Limited. Aston Martin ha sempre avuto la caratteristica di essere un’azienda non di grandi dimensioni, ma di realizzare i propri modelli con una grande cura artigianale. Dato significativo del recente passato, che nell’anno 2012, la famiglia Bonomi, con il suo fondo Inventindustrial è diventata socio di riferimento.
Aston Martin riprese la propria era produttiva dopo il secondo dopo guerra, con l’acquisto da parte dell’azienda da parte di David Brown, che ne prese il controllo per 20.500 sterline; il marchio Aston Martin venne unito al marchio Lagoda, altro nome sicuramente di prestigio, ma in difficoltà economiche. Negli anni 50 furono prodotti da Aston Martin i modelli che fecero la storia del marchio. Il modello DB (iniziali del proprietario) fecero conoscere certamente Aston Martin in tutto il mondo. Particolarmente significativi ed importanti per la storia dell’automobilismo internazionale, i modelli DB4 e DB5. LA sigla DB venne utilizzata ed accostata ai nuovi modelli di Aston Martin, fino all’anno 1972.
Aston Martin, finalmente risanata da un punto di vista finanziario, proprio nel 1972 venne ceduta da David Brown. Il marchio Aston Martin, passò in quegli anni nelle mani di vari proprietari, fino ad approdare nell’anno 1986 nel gruppo Ford. Il successo di Aston Martin è sempre da considerare nella produzione di piccoli numeri di unità di vetture. Per avere un’idea della limitatezza delle vetture prodotte, nel ventennio 1968-1988, vennero prodotte solamente circa 5.000 pezzi.
Il modello DB5
Sicuramente agli occhi di tutte le persone, un modello Aston Martin DB5 evoca la leggendaria automobile di James Bond, nel film Goldfinger del 1964. Sean Connery, il leggendario attore scozzese, simbolo del personaggio James Bond degli anni sessanta, ha guidato lo storico veicolo britannico, oltre che nel film Goldfinger, anche nel sequel; si tratta del film Thunderball del 1965.
Nel corso degli anni 70, durante il periodo nel quale Moore intepretava il personaggio di James Bond, Aston Martin è sparita per qualche anno dalla celebre saga cinematografica. Oggi il defunto Moore, rimane l’unico dei sei interpreti del personaggio di James Bond a non aver mai guidato nei suoi film un’Aston Martin. Nonostante i periodi nei quali Aston Martin non comparve nei film, il legame da James Bond e il marchio di produzione automobilistico britannico, è indissolubile. In particolare, Aston Martin DB5 ha rappresentato a livello iconografico, l’automobile perfetta per il noto agente 007; i suoi gadjet e la sua grande classe l’hanno resa l’auto della spia più famosa del mondo.
Il successo dei film di James Bond, hanno sicuramente aumentato tantissimo la popolarità del marchio Aston Martin. Oggi possedere un autoveicolo prodotto dalla nota casa automobilistica britannica è certamente il sogno di molti.
Nel mercato
I modelli DB4 e DB5, e in particolare tutti i modelli prodotti dall’era della proprietà David Brown, furono senza dubbio di grande successo. Soprattutto il modello Aston Martin DB5 fu apprezzatissimo, anche grazie alla partecipazione cinematografica nella saga di James Bond. Questo contribuì certamente a rendere questo veicolo un’icona storica dell’automobilismo mondiale. Va detto che il mercato delle Aston Martin è sempre stato un mercato di nicchia e non assolutamente globale; questo è dato dal fatto che l’attività imprenditoriale del marchio è sempre stata caratterizzata da un produzione limitata di unità, sempre con una grande cura artigianale.
Da quando il colosso di Detroit subentrò acquistando il marchio, sicuramente la produzione aumentò in modo considerevole, in quanto al numero di unità prodotte annualmente. Grazie alla potenza finanziaria di Ford, le automobili prodotte nell’anno 1995 furono circa 700; la crescita produttiva fu costante e si arrivò nell’anno 1998 a produrre circa 2000 unità. In quell’anno venne anche notevolmente ampliato il catalogo vetture, grazie anche alle importanti vendite di Aston Martin DB7, proposta in svariate versioni.
l mercato della seconda parte degli anni 90, sostenuto da una importante produzione, ha dato modo al marchio di riprendere agli inizi degli anni 2000, la sua attività sportiva, interrotta da tempo. Nell’anno 2004, Aston Martin ha ripreso a prendere parte alle più importanti competizioni sportive mondiali.
Ultima modifica: 26 Marzo 2018