Sarà un Salone di Ginevra molto italiano quello in scena a dal 9 al 19 marzo. Fra le 99 anteprime mondiali e le 27 europee, spiccano la Ferrari 812 Superfast, l’Alfa Romeo Stelvio e la Lamborghini Aventador S.
La conferma arriva da Maurice Turrettini, presidente del Salone di Ginevra. In sella da due mandati, e in procinto di ricandidarsi per un altro triennio: «Le auto italiane sono un motivo di fascino e di richiamo irresistibile. Spesso diventano il cuore del Salone e credo che lo saranno anche quest’anno».
Ma i Saloni sono in crisi, Parigi ha registrato defezioni di Case importanti. Teme che il virus possa toccare anche Ginevra?
«Noi abbiamo fato il pieno come sempre, ci sono 180 espositori, aspettiamo 700 mila visitatori. E l’unica casa che ha disertato è Tesla, che però non si è presentata neppure a Detroit. E’ una sua scelta commerciale e noi la rispettiamo. In compenso abbiamo il ritorno del glorioso marchio Alpine».
Ma nell’era di Internet, dove tutto è visibile in anticipo e anche a distanza, ha ancora senso un Salone dell’auto nel cuore della vecchia Europa?
«Il web non ucciderà mai i Saloni. Perché una cosa è configurare un’ auto o salirci a bordo in modo virtuale, un’altra è toccarla con mano, accarezzarla, stabilire un feeling, confrontarla con altre vetture esposte. E questo è quanto succede ai Saloni. Pensi che secondo il nostro ultimo sondaggio il 20% dei visitatori ha dichiarato di voler acquistare un auto nuova nel corso dell’anno e il 24% per l’anno successivo. Non siamo solo uno Showing show, ma anche un Selling show. Mostriamo le auto ma aiutiamo pure a venderle».
E il pubblico dei Saloni è invecchiato come molti sostengono?
«Anche qui abbiamo dati completamente diversi. Le ultime statistiche ci dicono che il 50% dei visitatori di Ginevra ha sotto i 35 anni. Un dato che va in controtendenza rispetto agli anni precedenti. Molti di questi giovani dichiarano che la visita su Internet li ha indotti a verificare poi le loro sensazioni visitando il Salone. Un altro dato impotante è quello delle presenze femminili, che oggi arrivano al 25% degli ingressi».
Nella giornata del 6 marzo, alla vigilia delle giornate stampa, verrà scelta per la sesta volta l’auto dell’anno con la Alfa Romeo Giulia fra le più accreditate concorrenti al titolo. Lei per chi fa il tifo?
«Da organizzatore non posso prendere le parti di nessuno. Certo, un successo della Giulia mi farebbe piacere perchè consacrerebbe in grande stile il rilancio di un marchio che ha fatto la storia dell’automobile».
Giuseppe Tassi
Ultima modifica: 6 Marzo 2017