Honda X-ADV, test del SUV su due ruote. Scooter o moto?

Honda X-ADV, «IL SUV a due ruote», così la Casa nipponica battezza il nuovo prodotto  che nasce già con un dubbio amletico da risolvere: è uno scooter che sembra una moto o una moto che sembra uno scooter?  E ancora: è una moto che si guida come uno scooter o uno scooter che si guida come una moto?

Noi l’abbiamo provato su strade e stradine, deserte in questa stagione, della Sardegna settentrionale e ci sentiamo di dire che è più scooter che moto. Ma non è una pecca. Anzi. Oltre alle peculiarità dello scooter, l’Honda X-ADV offre anche i vantaggi della moto. Due su tutti: la facilità nelle curve e la possibilità del fuoristrada, proprio come un suv.

Ovviamente non è un enduro, ma se si ha voglia di scendere in spiaggia o nel bosco e si trova un po’ di sterrato o, peggio, sabbia l’Honda X-ADV consente di superare gli ostacoli senza patemi. Lo stesso manubrio generoso, biconico di alluminio, è di derivazione Africa Twin…

Insomma una sorta di dottor Jackyll-mister Hyde: la praticità di un maxi scooter ma con tutte le qualità dinamiche della moto. Secondo Honda, che nel realizzare i suoi prodotti è guidata da «innovazione e desiderio di stupire», la «mission» di questo nuovo mezzo è d’iniettare «adventure» nel mondo scooter, dando «la possibilità a chiunque di vivere un’avventura».

E nell’X-Adv c’è molto di italiano, in quanto è stato pensato e disegnato dal centro R&D Honda di Roma. Certamente è un prodotto moderno, che guarda al futuro a partire proprio dal cambio sequenziale DCT a doppia frizione a 6 rapporti, che garantisce una spinta costante senza interruzioni dell’erogazione.

Honda X-ADV, buono per tutte le strade
Honda X-ADV, buono per tutte le strade

Come funziona questo cambio? Ci sono due modalità automatiche e una manuale con cambio a palette poste a sinistra del manubrio. La modalità D (Drive) consente una guida rilassata e attenta ai consumi. La S (Sport) per una guida più sportiva con tre diversi regimi più elevati (S1, S2 e S3). Comunque è sempre possibile intervenire manualmente e, se necessario, agendo sulle palette al manubrio.

Altre caratteristiche sono la smart-key (basta tenerla in tasca); la strumentazione verticale d’ispirazione rallistica basata su un grande display Lcd. Le sospensioni a lunga escursione con forcellone di alluminio e forcella rovesciata da 41 mm, entrambi regolabili sul precarico, parabrezza regolabile su 5 posizioni; doppio freno a disco anteriore da 310 mm e disco posteriore da 240 mm entrambi con pinze radiali a 4 pistoncini con Abs a due canali. Nel vano sottosella con presa 12 volt e luce di cortesia ci sta un casco integrale.

Fari full led e, udite-udite, cerchi da 17» anteriore e 15» posteriore con raggi tangenziali e pneumatici tubeless dall’intaglio on-off, dove le valvole di gonfiaggio sono a L per facilitare l’operazione!

La trasmissione finale non è a cinghia, ma a catena come sulle moto. Il motore biciclindrico parallelo frontemarcia, inclinato in avanti di 62 gradi, di 745 cc eroga 55 cv e una coppia generosa di 68 Nm già ai regimi bassi e medi. Con emissioni basse: 81 g/km di Co2. Pure il consumo è ridotto: 27 km/litro nel ciclo medio. Il peso, col pieno di benzina, è di 239 kg. Sobri i colori: Digital Silver Metallic; Matt Bullet Silver; Pearl Glare White (Tricolour HRC); Victory Red (CRF Rally red). Il prezzo è di 11.490 euro.

Cesare Paroli

Ultima modifica: 3 Marzo 2017

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