Allarme lanciato da Roberto Vavassori, capo delle responsabile delle relazioni istituzionali e membro del board di Brembo e nuovo presidente di ANFIA, Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, per il quadriennio 2023-2026.
La filiera dell’auto, ovvero la componentistica, in Italia e in Europa è un settore molto importante. Che con la transizione all’elettrico rischia ripercussioni pesanti. A fronte di un mercato globale molto aggressivo: Vavassori non si è nascosto dietro a un dito. “Bruxelles non sta realizzando norme competitive. Non permette alle nostre aziende di confrontarsi ad armi pari con USA e Cina. La Commissione e l’Europarlamento sono preda dei una bulimia regolatoria che non fa respirare le aziende, che soffocano in una valanga di prescrizioni che non le rendono più competitive e sostenibili, Anzi”.
Le parole di Vavassori
“Dobbiamo fare un grande sforzo per riportare la razionalità e l’analisi dei dati all’interno dei processi politici. Decarbonizzazione e digitalizzazione sono percorsi avviati in tutti i più importanti mercati e nei prossimi anni accelereranno l’introduzione di veicoli innovativi sotto molti punti di vista. Dobbiamo sviluppare tutti competenze digitali spinte sia nei nostri processi industriali che nei prodotti che verranno richiesti dai clienti. In riferimento al tema decarbonizzazione, dobbiamo specificare che, nei processi produttivi della filiera, l’energia è responsabile per quasi l’80% dell’impronta carbonica”.
“Decarbonizzare significa quindi pianificare fonti affidabili e non solo intermittenti di energia rinnovabile, che, per il nostro Paese, sono pari a circa 200mila miliardi di watt ora ogni anno per sostituire le fonti fossili attuali di energia elettrica. Decarbonizzare i veicoli significa, invece, aprire l’orizzonte ai vettori energetici a bassa emissione di CO2, siano essi carburanti o energia elettrica, secondo il principio della neutralità tecnologica”.
Vavassori chiosa: “E’ inoltre fondamentale investire fortemente in ricerca per superare l’attuale stato dell’arte della tecnica della propulsione elettrica ed è prioritario lo sviluppo in Italia della catena del valore delle batterie a monte delle gigafactory, per costruire un futuro meno dipendente dalla Cina (in Francia e Germania stanno già iniziando a implementare questo processo). E dobbiamo farlo perché le batterie rappresentano oltre il 50% del valore aggiunto di tutta la catena del valore del veicolo elettrico“.
Un quadro chiaro. Che indica la strada: meno ideologia e più razionalità.
Leggi ora: le novità auto
Ultima modifica: 21 Giugno 2023