Tavares minaccia “Se Europa e Italia non ci sostengono, prenderemo decisioni”

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Carlos Tavares si mette di traverso. Il Ceo di Stellantis manda duri messaggi a Unione Europe a Governo Italiano.

Il tutto da un gioiello del Gruppo, la fabbrica Sevel, acronimo di Società europea veicoli leggeri, di Atessa, che dal 1981 ha prodotto 7,3 milioni di veicoli commerciali leggeri, per strappare la leadership mondiale a Ford negli LCV, forte della nuova gamma Stellantis Pro One, la business unit dedicata.

Tavares, prima lo zucchero su Sevel

I lavoratori di Atessa stanno facendo un lavoro eccezionale, non posso che ringraziarli. La qualità è migliorata di sette volte in due anni, i costi di produzione sono calati. In Italia Stellantis ha il 45% delle quote di mercato dei veicoli commerciali. Sono prodotti sei Marchi, Citroen, Fiat Professional, Opel, Peugeot, RAM e Vauxhall. Ci lavorano quasi cinquemila dipendenti è esportato l’85% della produzione Solo la performance ci protegge. Siamo pronti per battagliare con Ford per la leadership mondiale: in Italia la quota dei veicoli commerciali elettrificati è del 47%. Numeri che parlano da soli

Stellantis, stabilimento Sevel di Atessa, lastratura

L’affondo di Tavares

“Senza dubbio il futuro di Atessa è radioso, anche a Melfi si continuerà la produzione, a prescindere dai modelli, e Termoli diventerà una Gigafactory. Me c’è anche una realtà brutale. Il compito di Stellantis è fornire mezzi accessibili e i veicoli e le auto elettriche costano il 40% in più rispetto a quelli termici. Siamo al massimo impegno per ridurre questo costo in fabbrica, che incide per il 10%, e ci stiamo riuscendo, ma l’85% dipende dai fornitori. Lo dico da sei anni. Così come sono adesso, i prodotti elettrici non sono accessibili per il ceto medio. Questi sono i fatti”.

Situazione non serena  c’è altro che preoccupa Tavares. “E’ impossibile ignorare che cambiamenti così rapidi e brutali decisi dai politici (lo stop alla vendita di motori endotermici per il 2035, ndr) lascino tutto come è ora. Abbiamo 40mila dipendenti in Italia, che stanno lavorando come nessuno in Europa per adattarsi a questa fase difficile”.

La gamma Stellantis Pro One

Tavares ha parole decise riguardo la questione italiana. “Il rapporto con il Governo italiano è continuo. Ma sono nove mesi che chiediamo incentivi per le auto elettriche. Un bene che arrivino a febbraio, ma nel frattemento ne avremmo potute produrre molte di più a Mirafiori, abbiamo perso volumi. L’Italia spende molto meno di altri paesi nel sostenere le vetture a batteria. L’obiettivo di assemblare 1 milione di auto in Italia, con Stellantis che si impegna a garantire una mobilità sicura e accessibile, servono dei sostegni. Senza dubbio”.

Stabilimento di Mirafiori, dove e come viene costruita la Fiat 500 elettrica

Adolfo Urso, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha ipotizzato la ricerca secondo Costruttore auto in Italia di interesse per il Governo. Tavares non è entusiasta (eufemismo)

Il Governo vuole introdurre una concorrenza in Italia: è una scelta più che legittima. Stellantis è pronta alla competizione. Amiamo i nostri stabilimenti italiani, ma se la lotta dovesse diventare molto dura, potrebbero esserci delle conseguenze. Sarebbe la logica”. Il messaggio è che in caso di diffcoltà, l’ipotesi è di spostare la produzione, non sarebbe remota.

Lo stesso vale anche per l’Europa, in modo più drastico. “L’UE ha scelto di perseguire il mercato libero, senza restrizioni.  Siamo certi di cosa significa i lasciare il campo aperto ai Costruttori cinesi, che hanno un vantaggio competitivo del 30%? Noi ci sposteremo se le cose cambieranno. Le condizioni che sono state create in Europa dal legislatore sono di una trasformazione, rapidissima, tremenda e pericolosa. Non si può sperare che tutto rimanga come adesso, nonostante l’impegno eccezionale profuso dagli operai come quelli di Atessa”. Parole pesanti quelle di Tavares.

Tavares con i dipendenti nello stabilimento di Atessa
Tavares con i dipendenti nello stabilimento di Atessa

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Ultima modifica: 25 Gennaio 2024