di Giuseppe Tassi
“Sono arrivato al momento giusto”. Si presenta così Sebastien Guigues, 48 anni francese di Avignone, nuovo direttore generale di Renault Italia dopo le dimissioni di Raffaele Fusilli, che ha lasciato l’azienda per motivi personali.
Empatico, sorridente, studi economici in Francia e a Valencia, Guigues ha una lunga esperienza nel mondo dell’automotive: venti anni nel gruppo Volkswagen con particolare attenzione ai marchi Seat e Cupra e poi quattro anni come managing director del gruppo Renault a Madrid, dove ha portato il Marchio francese dal quinto al primo posto nelle vendite.
Oltre al francese, parla in modo fluente lo spagnolo, l’inglese e se la cava ottimamente con l’italiano, perché la moglie è veronese e proprio nella città di Romeo e Giulietta e’ stato celebrato il loro matrimonio. Una casa a Barcellona, una a Roma nord, dove porterà la famiglia, il nuovo capo di Renault Italia affronta una sfida difficile con il sorriso sulle labbra e una buona dose di ironia.
Guigues, i dati negativi del 2025 e l’uscita di scena del carismatico supermanager Luca De Meo non la spaventano?
“Credo di essere arrivato nel momento migliore per dare una mano al mio Gruppo. La Renaulution voluta da De Meo e messa in atto anche dal nuovo ceo di Renault Francois Provost, ci consegna una gamma nuova e modelli giusti da proporre al pubblico italiano: auto compatte dei segmenti A e B. Una vettura come Renault 4, che presentiamo qui al Viva Festival di Locorotondo in Puglia, può essere l’elettrica giusta per la famiglia: spazio per quattro persone, buona autonomia e bagagliaio capace“.

Tutto vero ma i dati di mercato parlano di una flessione importante per Renault.
“A fine 2025 arriveremo a livello più basso rispetto all’anno precedente. Saremo sesti o settimi nel mercato italiano e per me questo è troppo poco. Vogliamo e dobbiamo fare meglio, lavorando sul prodotto, che è decisamente buono e con l’ottima squadra dei concessionari. Il pubblico dovrà percepirci come una marca leader, considerare Renault per quello che vale realmente“.
Guigues, la scelta elettrica pero’ rischia di diventare un boomerang..
“Indietro non si torna. La politica europea ha dato un indirizzo preciso che porta all’auto elettrica. Ma per sostenere la svolta ecologica servono incentivi europei protratti nel tempo, non fiammate episodiche senza seguito, come è successo fino ad ora in Italia”

Guigues, quali prodotti possono aiutarvi a vincere la sfida?
“In Italia ci muoviamo su due gambe: elettrico con R4, R5 e l’attesissima nuova Twingo che avrà un prezzo molto concorrenziale e alla portata di ogni tasca. Poi c’è l’ibrido con la motorizzazione E-Tech che alimenta i nostri Suv e ha ottime performance di vendita. E al Salone di Monaco scoprirete la nuova Clio, nostra best seller in Italia, che produrremo anche in versione GPL per renderla ancora più appetibile ”

Teme l’avanzata del Dragone cinese che ha già portato in Italia 25 Marchi?
“Permettetemi una metafora calcistica: se giochi in casa, non sei tu che devi avere paura ma il tuo avversario. Abbiamo rispetto dei marchi cinesi ma non timore. Fanno belle auto, però sono spesso senz’anima. E’ vero che sono molto bravi e veloci a costruirle e un progetto lo realizzano in due anni. Ma noi con la nuova Twingo, che sarà presentata a ottobre, abbiamo dimostrato che sappiano fare altrettanto negli stessi tempi, producendo in Europa . Quanto ai 25 marchi cinesi sono convinto che per le leggi del mercato ne rimarranno solo tre o quattro: i più forti . Ai nostri concessionari che vogliono includere brand cinesi consiglio di scegliere bene e con molta prudenza“.

Guigues, la conversione all’elettrico resta una sfida impossibile in Italia?
“Inutile proporre auto di lusso supercostose, come è successo fino ad oggi. Meglio un’ elettrica compatta come seconda auto di famiglia. L’elettrico e i modelli a propulsione ibrida o termica vanno dimensionati alle esigenze dei clienti, disegnati su misura. Se una persona fa tanti chilometri al giorno, prenda la Clio, se invece fa un uso dell’auto prevalentemente cittadino, la Renault 5 è perfetta “.

Nei vostri canali di vendita privilegerete i privati o le flotte?
“Non dobbiamo fare delle scelte. Ci muoveremo in tutti i canali, nessuno escluso, consapevoli che le flotte aziendali e il noleggio a breve e lungo termine possono giocare un ruolo determinante nel futuro dell’auto. Per molti giovani la vettura di proprietà non è più un costo sostenibile“.

Guigues, e gli altri marchi del Gruppo, Dacia e Alpine che ruolo giocano?
“Renault si fonda di tre famiglie profondamente diverse che si rivolgono a un’ampia gamma di clienti. Dacia è un brand molto solido e riconoscibile che crea auto belle e accessibili e il pubblico lo premia. Alpine batterà ancora la strada dell’elettrico per produrre auto fascinose, veloci , scattanti e super tecnologiche come la A390“.

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Ultima modifica: 4 Agosto 2025



