Mercato auto a luglio 2023, +8,8%, ma non è tutto oro …

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Mercato auto a luglio 2023: bene, ma non benissimo. Lo scorso mese sono state immatricolate in Italia 119.207 autovetture con una crescita dell’8,8% sul luglio 2022. Il consuntivo del periodo gennaio-luglio chiude invece a quota 960.765 immatricolazioni con un incremento sullo stesso periodo del 2022 del 21%. Rispetto ai livelli ante-crisi (cioè rispetto al gennaio-luglio 2019) si registra tuttavia un calo del 22,3%.

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Immatricolazioni auto Europa,

In questo 2023, se si riuscisse a mantenere il tasso di crescita dei primi sette mesi fino a dicembre, l’anno chiuderebbe con 1.593.209 immatricolazioni.

Questa prospettiva non appare probabile, dato anche il rallentamento del tasso di crescita degli ultimi mesi, e in ogni caso, anche se si realizzasse, il mercato dell’auto italiano sarebbe ancora molto lontano dal volume di immatricolazioni necessario per evitare un ulteriore invecchiamento del nostro parco circolante, che è tra i più vetusti d’Europa, con tutto quello che ne consegue in termini di inquinamento e di sicurezza nella circolazione.

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Mercato auto europeo Mercato auto stabilimento

La ripresina iniziata nell’agosto 2022 è stata determinata dal parziale superamento delle difficoltà di produzione legate alle ben note carenze di microchip e di altri componenti essenziali. Nella situazione attuale vi è una piena disponibilità di vetture elettriche e una discreta disponibilità di vetture di élite, ma persistono difficoltà di consegna per le auto destinate ai comuni mortali.

D’altra parte gli operatori segnalano che la ripresina in atto è legata essenzialmente allo smaltimento del portafoglio ordini accumulato per le carenze di componenti, mentre ben il 90% dei concessionari lamenta una modesta acquisizione di nuovi ordini.

La ragione principale di quest’ultima situazione è da ricercare nel livello raggiunto dai prezzi che in luglio sono alti per il 62% dei concessionari, mentre il 30% si attende ulteriori aumenti nei prossimi tre-quattro mesi.

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Sempre dall’inchiesta del Centro Studi Promotor emerge che il principale fattore di freno della domanda di auto è attualmente la situazione economica delle famiglie indicata come ostacolo alle vendite dal 72% dei concessionari e seguita dal livello elevato dei prezzi (69% di indicazioni) e dalla situazione economica generale (63% di indicazioni). Ancora dall’inchiesta citata emerge poi che solo il 16% degli operatori interpellati prevede un miglioramento della situazione delle vendite nei prossimi tre-quattro mesi, mentre il 60% ipotizza stabilità sugli insufficienti livelli attuali e ben il 24% si attende un peggioramento.

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Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Sudi Promotor
Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Sudi Promotor

In sintesi – secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – il mercato automobilistico italiano è ancora molto lontano dal ritorno alla normalità e occorre quindi una politica incisiva di rilancio delle vendite condotta a livello di Governi (in Italia e in Europa) e condotta anche dalle case automobilistiche attualmente dominanti sul mercato europeo che devono decidere se offrire soluzioni a tutti gli utilizzatori di automobili o se concentrarsi sulla produzione di auto elettriche e di auto di élite lasciando una parte importante della domanda a costruttori nuovi o relativamente nuovi sul mercato europeo.

L’analisi della struttura del mercato del mese, sotto il profilo degli utilizzatori, mostra per i privati un andamento in linea con il mercato totale ed una quota stabile al 56,3% (53,9% nei 7 mesi, -5,5 p.p.).

In crescita le autoimmatricolazioni, che salgono all’11,9% del totale (+3,4 p.p.), 9,1% nel cumulato. Il noleggio a lungo termine cresce di oltre 2 punti in luglio, arrivando al 23,5% di quota (25,6% nel cumulato, con 4,2 p.p. in più), grazie alla spinta delle principali società Top di noleggio a fronte della contrazione delle Captive. Un forte calo caratterizza il noleggio a breve termine in luglio, che perde 5,4 punti, fermandosi al 2,1% di quota (5,7% nel cumulato, +0,9 p.p.). In crescita anche le società che confermano sostanzialmente stabile al 6,1% la quota di mercato di luglio (5,7% nei 7 mesi).

Mercato auto a luglio 2023, altro calo delle elettriche

Tra le alimentazioni, il motore a benzina perde 1,2 punti, fermandosi al 28,6% di quota (28% nel cumulato, in linea con il corrispondente periodo 2022); il diesel scende al 18% delle immatricolazioni (-2,7 p.p. e al 19,2% nei 7 mesi). In buona crescita il Gpl che si porta al 9,8% di quota (+1,9 p.p., all’8,9% in gennaio-luglio), mentre il metano si ferma allo 0,1% sia nel mese sia nel cumulato.

Le ibride salgono al 35,7% nel mese e al 35,3% nel cumulato (rispettivamente +2,6 e +2,2 p.p.), con un 7,6% per le “full” hybrid e 28,1% per le “mild” hybrid. Come anticipato, la quota delle BEV si ferma al 3,4% in luglio (3,8% nel cumulato) e quella delle PHEV al 4,4% (4,6% nei 7 mesi).

L’analisi della nuova segmentazione mostra in luglio un recupero delle berline del segmento A, all’11,9% di quota e una forte contrazione dei SUV dello stesso segmento (all’1,2%). Seppur con volumi in leggera crescita, perdono terreno entrambe le carrozzerie del segmento B (rispettivamente al 20% e 26,5% di share).

Rimangono abbastanza stabili in quota le berline del segmento C (al 5,6%), mentre un ottimo andamento di crescita caratterizza i SUV, che salgono al 20,1% del totale. Fra le medie superiori (segmento D) recuperano sia berline che SUV (rispettivamente allo 0,8% e 6,1%). Nell’alto di gamma, cedono un decimale le berline (0,1% di quota) e lo recuperano i SUV (all’1,2%). Infine le station wagon rappresentano il 3,5% del totale, gli MPV l’1,9% e le sportive l’1,0%.

Dal punto di vista delle aree geografiche, per un decimale di differenza il Nord Est riesce a confermare la leadership, grazie alla spinta del noleggio, con il 29,9% di quota (-2,1 p.p., al 32% nei 7 mesi). Il Nord Ovest in luglio segna il 29,8% (-0,3 p.p.), in linea con il cumulato, il Centro Italia sale al 24,7% (+2,5 p.p.), l’area meridionale conferma sostanzialmente il 10,6% di quota, quella insulare il 5%.

Le emissioni medie di CO2 delle nuove immatricolazioni in luglio crescono dell’1,3% a 121,5 g/Km; 120,2 g/Km in gennaio-luglio (+1,5%).

L’analisi delle immatricolazioni di luglio per fascia di CO2 riflette l’andamento nel mese di auto BEV e PHEV: la fascia 0-20 g/Km rappresenta il 3,8% del mercato, il 3,9% la fascia 21-60 g/Km (rispettivamente 4,1% e 4,2% nel cumulato). La fascia 61-135 g/Km rappresenta il 63,3% (63,7% nel cumulato), mentre la quota delle vetture da 136 a 190 g/Km si assesta al 24,8% e quella della fascia oltre i 190 g/Km al 2,2% (rispettivamente 24,3% e 1,9% nei primi 7 mesi).

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Ultima modifica: 2 Agosto 2023