La galassia del mondo auto scommette sull’elettrico. Sarà una lunga corsa. Riportiamo l’editoriale di Gian Primo Quagliano, presidente di Econometrica, pubblicato su Autopromotec Blog, la bacheca della biennale internazionale delle attrezzature e del postvendita automobilistico.
La mobilità elettrica rappresenta senza dubbio la grande scommessa dell’industria dell’automobile. Nel 2018, secondo i dati di EV Volumes, il mercato globale dei veicoli elettrici (tra ibridi plug-in e full electric) ha registrato un vero e proprio boom in termini di vendite, con un aumento del 61% sull’anno precedente.
Certo, i volumi sono ancora ridotti. Si parla del 2,2% del totale immatricolato, circa 2,1 milioni di autoveicoli su scala globale. Dovranno passare ancora molti anni per una diffusione massiccia su larga scala. Ma intanto il trend sembra segnato. I punti di ricarica stanno gradualmente crescendo, l’autonomia dei veicoli elettrici in termini di percorrenza chilometrici è sempre più elevata. Ed anche l’offerta delle case auto ha già raggiunto ad oggi livelli molto interessanti.
Il mercato dell’auto, non è un segreto per nessuno, tira dunque verso l’elettrico. E il mondo dell’autoriparazione? Quale destino legherà le auto elettriche con il mondo dell’aftermarket?
Secondo alcuni analisti, con la diffusione sempre maggiore in futuro di questo tipo di veicoli il settore dell’autoriparazione subirà un effetto importante. Si stima infatti che le auto elettriche richiederanno un terzo degli interventi rispetto a un’auto tradizionale. Questo perché, per la sua conformazione, un’auto elettrica ha meno componenti rispetto a un’auto con motore termico. E inoltre non prevede la sostituzione di candele, iniettori, filtri dell’aria, del combustibile e dell’olio lubrificante.
Meno interventi, quindi, che si traducono in meno introiti per le officine. Tuttavia, su questo punto è importante fare un’importante precisazione. Spesso si dimentica che, oltre alle batterie e alle componenti tipiche dei veicoli elettrici, sicuramente uno degli elementi più importanti di un’auto elettrica è il software e lo sarà sempre di più in futuro con l’evoluzione delle tecnologie legate alla connettività e alla guida autonoma.
Auto elettrica, la prima nativa digitale
Bisogna pensare all’auto elettrica come alla prima generazione di una vettura “nativa digitale”. Un’auto cioè non soltanto elettrica, ma il concept di una nuova generazione di veicoli connessi, dotati di sensori, centraline elettroniche e software sempre più all’avanguardia.
Gli effetti sull’autoriparazione
La diffusione di queste auto avrà un forte impatto sul business del settore dell’autoriparazione. L’assistenza sarà in grado di essere sempre più efficace grazie alla grande quantità di dati che saranno sempre più disponibili a bordo delle auto e alle analisi che verranno fatte da algoritmi sempre più sofisticati.
Da questo punto di vista, allora, l’auto elettrica può essere considerata una grande opportunità di crescita per l’assistenza del futuro. Gli autoriparatori dovranno essere pronti a “mettere le mani” su queste tipologie di auto e puntare su una specializzazione sempre maggiore. Acquisendo competenze nuove e investendo in tecnologia e formazione. Per assicurare un servizio di post vendita sempre più efficace e di qualità.
Gian Primo Quagliano, presidente Econometrica
Ultima modifica: 23 Luglio 2019