Nuovo rialzo per i prezzi dei carburanti, con la benzina che torna ai livelli di inizio settembre 2024 e il gasolio a quelli di fine agosto.
Il Codacons lancia l’allarme e punta il dito contro “troppe speculazioni sul petrolio”. L’associazione invita il governo a vigilare attentamente sull’andamento dei listini per scongiurare effetti negativi sulle tasche degli italiani.

Aumento prezzi alla pompa
Secondo la rilevazione di Staffetta Quotidiana, Q8 ha incrementato i prezzi consigliati di benzina e gasolio, seguita da Tamoil. Sulla rete urbana, la benzina self service si attesta mediamente a 1,800 euro al litro, mentre il gasolio self service a 1,703 euro al litro.
Sulle autostrade, i prezzi salgono ulteriormente: 1,898 euro al litro per la benzina self service e 1,808 euro al litro per il gasolio self service.

“Speculazioni sul petrolio“ e impatto sui consumatori
Il Codacons attribuisce i rincari a diversi fattori. Tra questi, i maggiori costi per la miscelazione dei biocarburanti, scaricati sui consumatori finali.
L’associazione denuncia anche le “speculazioni sul petrolio“ che hanno spinto al rialzo le quotazioni.
Il Codacons calcola che, rispetto allo scorso mese, un pieno di benzina costa oggi 2,2 euro in più, mentre un pieno di gasolio registra un aumento di 2,4 euro.
Su base annua, l’aggravio di spesa per gli automobilisti è stimato in +52 euro per la benzina e +57,6 euro per il diesel.

Appello al Governo: “Evitare prezzi carburanti fuori controllo”
Carlo Rienzi, presidente del Codacons, invita il governo a “prestare la massima attenzione all’andamento dei carburanti“ per “evitare prezzi fuori controllo e ripercussioni per le tasche delle famiglie“.
Rienzi sottolinea che all’aumento di benzina e gasolio corrispondono non solo maggiori costi di rifornimento, ma anche effetti sull’inflazione dovuti all’incremento dei listini al dettaglio dei prodotti trasportati su gomma.
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Ultima modifica: 15 Gennaio 2025

