Il BMW Art Cars World Tour arriva a Milano: otto sculture su ruote all’Adi Design Museum

di Luca Talotta

Il BMW Art Cars World Tour approda a Milano con la tappa più ampia del calendario 2025, trasformando l’ADI Design Museum in un luogo sospeso tra creatività, tecnologia e storia industriale. È un arrivo simbolico e strategico: nel cuore della capitale mondiale del design, il progetto istituito da BMW cinquant’anni fa torna ad assumere un ruolo di riflessione culturale,U non solo celebrativo. Le otto vetture esposte dal 4 dicembre 2025 all’8 gennaio 2026 rappresentano, infatti, non soltanto un racconto estetico, ma un archivio evolutivo che connette linguaggi artistici, trasformazioni sociali, ricerca tecnologica e cultura della mobilità.

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Nato nel 1975 come esperimento pionieristico, il progetto BMW Art Cars ha trasformato l’automobile in una tela non convenzionale, mettendola nelle mani di artisti capaci di reinterpretarla come oggetto simbolico, narrativo, performativo. Da Alexander Calder a Jeff Koons, passando per Roy Lichtenstein, Sandro Chia, Esther Mahlangu e molti altri, la collezione è oggi riconosciuta come una delle testimonianze più significative della relazione tra arte e industria contemporanea. Il tour mondiale del 2025, organizzato in occasione del cinquantesimo anniversario, ha attraversato cinque continenti con una serie di esposizioni in musei, fiere e festival culturali, concludendo idealmente il suo viaggio proprio in Italia.

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L’arrivo all’Adi Design Museum del BMW Art Cars World Tour e il valore della tappa milanese

A pochi mesi dalla chiusura dell’anno, Milano diventa la cornice conclusiva del BMW Art Cars World Tour, con un’esposizione che riunisce ben otto modelli della collezione, il numero più alto tra tutte le tappe del 2025. Una scelta che conferma il ruolo dell’Italia – e di Milano in particolare – come capitale internazionale del design e luogo privilegiato di dialogo tra arte e industria. Il museo, che custodisce la collezione storica del Compasso d’Oro, andrà così a ospitare opere che incarnano lo spirito della creatività applicata all’ingegneria automobilistica, aprendo uno spazio di confronto tra discipline solo apparentemente lontane.

«Celebrare i 50 anni delle BMW Art Cars è per noi un autentico privilegio e una grande emozione», ha spiegato Massimiliano Di Silvestre, Presidente e Amministratore Delegato di BMW Italia. Le sue parole sottolineano come l’esposizione milanese non sia una semplice mostra, ma un gesto culturale che rafforza il legame tra il marchio e la città. Allo stesso tempo, indica la volontà di BMW di proseguire lungo un percorso in cui creatività e innovazione si intrecciano, diventando valori centrali nella visione del futuro della mobilità.

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Il Presidente dell’ADI Design Museum, Luciano Galimberti, evidenzia la portata culturale dell’evento ricordando come il progetto BMW rappresenti «un osservatorio privilegiato sulle relazioni tra arte, industria e cultura materiale». È un’interpretazione che restituisce la dimensione critica del progetto: le Art Cars non sono solo esercizi di stile, ma dispositivi culturali che interrogano il ruolo dell’automobile nella società, la sua forza simbolica e la sua capacità di raccontare il cambiamento.

Otto opere iconiche del BMW Art Cars World Tour per raccontare mezzo secolo di sperimentazioni

La selezione milanese include modelli storici e contemporanei, capaci di offrire una panoramica ampia su come gli artisti abbiano interpretato nel tempo l’auto come strumento culturale. Accanto alle prime due Art Cars – la BMW 3.0 CSL di Alexander Calder (1975) e quella di Frank Stella (1976) – compaiono opere di artisti che hanno definito l’iconografia del XX secolo e pratiche artistiche vicine al pubblico internazionale.

La BMW 320i Turbo di Roy Lichtenstein (1977) rappresenta una pietra miliare nella reinterpretazione pop del movimento e della velocità; l’opera di Esther Mahlangu (BMW 525i, 1991) porta invece la tradizione culturale Ndebele sulle superfici della vettura, creando un dialogo tra identità, artigianato e globalizzazione. L’intensità pittorica della BMW M3 GTR firmata da Sandro Chia (1992) si intreccia con la potenza narrativa della V12 LMR di Jenny Holzer (1999), dove messaggi concettuali si fondono con la tecnologia da competizione. La M3 GT2 di Jeff Koons (2010) riflette una visione estetica votata all’energia e alla spettacolarità, mentre la più recente M Hybrid V8 di Julie Mehretu (2024) anticipa il futuro del design tramite un’astrazione dinamica ispirata alla velocità digitale.

Questa coesistenza di linguaggi conferma l’unicità del progetto BMW Art Cars: un luogo in cui la vettura non è semplice oggetto ma medium, capace di amplificare idee e tensioni del proprio tempo.

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Una conferenza stampa che apre a un confronto culturale

Il 3 dicembre 2025, alle ore 18.30, l’ADI Design Museum ospiterà la conferenza stampa ufficiale che anticipa l’apertura della mostra. L’incontro offrirà ai media e agli operatori l’occasione di esplorare non solo la storia della collezione, ma anche il ruolo del progetto nel dibattito contemporaneo sulle relazioni tra arte e industria. La serata proseguirà con un momento inaugurale aperto ai partecipanti, pensato per favorire un dialogo diretto tra pubblico, istituzioni culturali e rappresentanti del marchio.

Thomas Girst, Head of BMW Group Corporate Engagement, afferma che «vedere e poter vivere da vicino le BMW Art Cars è davvero un sogno che si avvera». Una dichiarazione che riflette il senso profondo dell’iniziativa: avvicinare il grande pubblico a un patrimonio artistico che, pur essendo legato all’automobile, travalica il settore per entrare nel territorio della cultura visiva e della ricerca creativa.

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Una mostra che parla al futuro

Il BMW Art Cars World Tour non è soltanto un percorso celebrativo, ma una piattaforma aperta alle trasformazioni del design e della mobilità. La scelta di accostare modelli storici a opere recentissime dimostra come la relazione tra arte, tecnologia e ingegneria continui a evolversi, rispecchiando l’accelerazione culturale del nostro tempo. L’ADI Design Museum, con la sua vocazione alla contemporaneità, diventa il luogo ideale per ospitare questa riflessione finale dell’anno, offrendo al pubblico uno spazio immersivo e stimolante.

La mostra del BMW Art Cars World Tour si inserisce inoltre in una visione più ampia che guarda al 2026, quando il tour proseguirà verso Rétromobile a Parigi. Milano diventa così il ponte tra passato e futuro, tra memoria della collezione e nuove prospettive di dialogo internazionale. Un percorso che, ancora una volta, conferma il ruolo dell’automotive come settore capace di generare pensiero, cultura e innovazione.

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Ultima modifica: 3 Dicembre 2025

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