La sfida è storica: Alfa Romeo su misura. Il passaggio del Marchio nella divisione premium di Stellantis con Lancia e DS comporterà un cambio epocale.
Non solo per i cinque modelli annunciati per il 2026 (Tonale, B-Suv, Giulia e Stelvio restyling e una … sorpresa) ma per la nuova impostazione indicata dal CEO, Jean-Philippe Imparato. Quella di vendere automobili quasi esclusivamente on demand. Modelli su ordinazione, proponendo una qualità superiore.

Un nuovo corso. Non solo di prodotti, ma di approccio verso le fabbriche e la clientela. Significherebbe anche la fine degli sconti e delle vetture in pronta consegna. Solo “Built to order”, o quasi.
Il progetto di Imparato per le “Alfa Romeo su misura”
“Non dobbiamo produrre auto che non hanno clienti perché gli stock sono un cancro – ha detto Imparato – nessuna macchina deve restare più di 90 giorni nei parcheggi. Si può decidere in base alla destinazione geografica, producendo ad esempio prima le auto che andranno negli Usa e in Giappone che hanno tempi di logistica più lunghi. La vita delle fabbriche non cambia, ma c’è più controllo sulla produzione e nella logistica”.

Un piano chiaro, che inizierà con Tonale, in consegna da Giugno 2022. Con la vendita in grande quantità su ordinazione la produzione sarà destinata a calare?
Potrebbe essere una ipotesi, ma in quattro anni la gamma dovrebbe passare da due (Giulia e Stelvio) a cinque modelli. Due dei quali, Tonale e il B-SUV, appartenenti a segmenti più popolari e quindi in teoria con numeri di mercato superiori.
“E’ normale assemblare auto quando si hanno clienti. Dal 2023 l’80% delle nostre vetture sarà realizzata in questo modo”. Le parole di Imparato non lasciano spazio certo a interpretazioni. La via verso la elettrificazione totale, annunciata per il 2027, sarà anticipata da questo appuntamento cruciale.
Leggi ora: le dieci auto elettriche con più autonomia in autostrada
Ultima modifica: 11 Ottobre 2021