Viabilità di Genova: futuro e prospettive per la città

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In attesa del nuovo ponte sul Polcevera che, se tutto andrà come deve, verrà inaugurato a maggio, i genovesi si interrogano su come sarà la viabilità di genova nel prossimo futuro dopo mesi drammatici in cui tutta la logistica della città è stata messa a durissima prova.

Viabilità di Genova: i genovesi chiedono la Gronda

Come è noto Genova è una città problematica sotto molti aspetti: due porti, uno a Genova Ovest per le merci varie e tradizionali e il Terminal di Voltri per i container, attirano il traffico di un gran numero di mezzi pesanti e contestualmente ci sono migliaia e migliaia di studenti e lavoratori che ogni giorno si spostano dal ponente e dal levante verso il centro cittadino.

Il tutto in una città che è stretta e lunga, accostata tra il mare e le montagne; una configurazione splendida e unica ma anche di difficilissima gestione. L’autostrada, che nel frattempo non è mai stata “urbanizzata”, e dunque liberata dai costi di pedaggio come accade su quasi tutte le tangenziali urbane delle grandi città, era un mezzo insostituibile per unire ponente e Genova.

Senza il Ponte Morandi migliaia di camion e autoarticolati si sono ritrovati a passare sull’unica strada disponibile, quella cittadina che passa tra Pegli, Sestri Ponente, Cornigliano e Sampierdarena, e la viabilità di Genova ha subito un duro colpo. La variante della Gronda prevedeva un ampliamento della rete autostradale per circa 72 chilometri tutto intorno alla città da Vesima, quasi fuori dal comune di Genova a ponente, a nord verso Bolzaneto e Genova Est. Un’opera importante quasi interamente realizzato in galleria. Un’opera indispensabile secondo i genovesi: ma è stata bocciata.

Necessario un nuovo piano di viabilità urbana

La decisione dell’ex ministro Toninelli di bocciare la realizzazione della Gronda, soprattutto in questo momento in cui il ponte sul Polcevera ancora non c’è, non è piaciuta agli automobilisti genovesi che convivono da oltre un anno con code interminabili e tantissimi disagi. Indiscutibilmente ci saranno ulteriori tentativi per ottenere le concessioni per realizzare questo progetto fondamentale su un anello di strade che ogni giorno ospita dai 60 ai 100mila veicoli al giorno.

Il nuovo ponte sul Polcevera progettato da Renzo Piano servirà semplicemente a ristabilire la situazione precedente e dunque il minimo sufficiente per togliere la città da una bolla di traffico insostenibile. Servirà altro, sicuramente anche in città, magari nelle aree portuali, perché la viabilità cittadina ogni giorno rischia il collasso.

 

Ultima modifica: 17 Settembre 2019