A distanza di pochi anni dall’esplosione del fenomeno del car sharing urbano, ecco che anche il business dello sharing di motorini ha invaso le grandi città.

Motorini in sharing

Il concetto è molto semplice, così come il funzionamento di questo rapporto estremamente agile ed elastico che comporta davvero pochi obblighi e che può essere gestito in grande economia. Intanto per incominciare il contratto: sono molte le compagnie che offrono motorini in sharing, perlopiù modelli leggerissimi ed elettrici. Nel corso di ultimi due anni, poi, questo genere di business è letteralmente esploso con tutta una serie di nuove aziende che si sono imposti all’attenzione generale con molte offerte estremamente vantaggiose.

Il contratto

Attivare un contratto per utilizzare un motorino in sharing è estremamente semplice. Servono pochissime cose: un codice fiscale e la patente. Non è necessario recarsi in alcuna agenzia né presentare domande personalmente a qualche sportello. Si fa tutto online, con pochi clic, quasi sempre direttamente dall’applicazione del proprio telefonino. Sarà necessario inserire i propri dati fondamentali: data di nascita, residenza, codice fiscale. Integrando poi il tutto con la scansione della propria patente – obbligatoria, perché anche per gli scooter elettrici o per i piccoli cinquantini ormai è di legge.

A copertura dei costi viene quasi sempre richiesta una carta di credito sulla quale verranno caricati i vari noleggi.

La formula del prepagamento

Lo sharing parte dal presupposto che il motorino viene utilizzato solo quando se ne ha bisogno, prenotandolo attraverso l’applicazione, e si può lasciare a disposizione di altri utilizzatori quando abbiamo finito di usarlo. Parcheggiandolo in sicurezza e mettendolo in sosta e disponibile. Lo sharing, in definitiva, è la formula più semplice e leggera di utilizzo di un mezzo. Si paga il costo vivo di un motorino solo per quanto lo usiamo. Che si tratti di pochi chilometri, o di un quarto d’ora, il costo sarà comunque di poche decine di centesimi. Dipende da compagnia a compagnia. Ognuna ha il proprio tariffario.

Una grande agevolazione, da tenere sempre presente, è quella del prepagamento. Sempre più compagnie, infatti, invitano gli utilizzatori a prepagare in modo anticipato una certa cifra. Bastano anche 10 €: più alta è la cifra che viene anticipata più bassa sarà la tariffa che ci verrà ricaricata e fatturata sulla base del tempo di utilizzo o dei chilometri percorsi.

Qualche consiglio

Meglio non farsi prendere la mano. Purtroppo lo sharing viene spesso utilizzato da persone che non hanno la più pallida idea di come funzioni un motorino e a volte si sopravvalutano un po’. Il primo consiglio che vale la pena dare, a chiunque legga questo articolo, è quello di essere informati sul tipo di mezzo che utilizzeremo. Se siamo abituati a una grossa moto con un motore tradizionale, e non sappiamo come funzioni uno scooter elettrico, è meglio fare un piccolo tentativo. È inutile abbonarsi e per pagare una cifra importante se poi il motorino lo utilizzeremo solo un paio di volte.

Ogni compagnia è diversa e utilizza motorini diversi: meglio scegliere quello più adatto a noi. Alcuni sono più alti, altri hanno le ruote larghe e basse, altri ancora scelgono una ciclistica più da ciclomotore che da scooter. Dipende sempre dal gusto di ognuno, dalla personalità e anche dalla stazza. Se si tratta di un percorso di pochi chilometri, con un po’ di prudenza, non ci sono rischi.

Come si noleggia

Insieme al motorino si noleggia anche il casco, di solito posizionato sotto la sella del mezzo. Una volta prenotato lo scooter sarà facile individuarlo attraverso la mappa che viene messa in condivisione tramite l’applicazione. Prenotato il mezzo abbiamo un certo numero di minuti a disposizione per raggiungerlo e avviarlo. Il “tassametro” scatterà dal momento in cui il motorino si sposta: tutti i suoi movimenti sono registrati da un GPS che viene seguito dalla compagnia di sharing.

Una volta che il motorino viene fermato, posizionato sul cavalletto e spento, abbiamo ancora qualche secondo a disposizione per toglierci il casco, posizionarlo sotto la sella, e chiudere definitivamente il noleggio. A quel punto il motorino sarà disponibile per un altro utilizzatore e il nostro tassametro avrà finito di girare: sulla base di quanto abbiamo percorso o dei minuti che lo abbiamo utilizzato arriverà una fattura, di solito via mail o con un SMS sul nostro telefonino. Tutto molto semplice.

Se il motorino non è sicuro…

Indipendentemente dalla spesa, e dunque da quanto decidiamo di “investire”, non dobbiamo mai dimenticare che si tratta di  un mezzo che deve essere utilizzato solo secondo necessità. Ci costerà molto meno di un taxi. forse anche di un mezzo pubblico e ci consentirà di spostarsi agilmente da dove siamo esattamente a dove vogliamo andare. Questo è il bello dello sharing: facile, agile, economico.

Ma non dobbiamo mai dimenticare che ci stiamo spostando su un motorino che a volte non conosciamo e che molte altre persone avranno utilizzato prima di noi. Se abbiamo la sensazione, dopo pochi metri, che il mezzo non freni bene o non tenga adeguatamente la strada, inutile correre rischi.

Meglio fermarsi e contattare subito il servizio clienti il cui numero è all’interno dell’applicazione. Meglio segnalare all’operatore che il motorino sul quale ci stavamo spostando non è sicuro. Quasi certamente ci ringrazieranno e non ci addebiteranno nulla consigliandoci un altro motorino altrettanto vicino da utilizzare per il nostro spostamento.

Sapere quello che si fa

Alla fine va sottolineato che tutti questi mezzi in condivisione, comunque, sono sufficientemente sicuri perché vengono controllati ogni giorno. Ogni giorno viene verificato lo stato delle batterie, che vengono cambiate e messe nuovamente in ricarica. Ogni giorno se c’è un motorino che ha subito un urto o che non dà la massima garanzia di sicurezza viene rimosso e sostituito.

Ma, come spesso accade, a determinare i parametri della sicurezza siamo noi con il nostro utilizzo e con le nostre abitudini alla guida. Se saliamo sul motorino sapendo quello che stiamo facendo, e abbiamo la coscienza del mezzo con il quale ci stiamo spostando, andrà tutto bene. Fondamentale, e di buon senso, la collaborazione necessaria avvertendo se il motorino non è sicuro per evitare a chi lo utilizzerà dopo di noi qualche spiacevole incidente.

Ultima modifica: 3 Dicembre 2020