Ha destato profonda impressione la notizia secondo la quale un seggiolino da auto prodotto dalla Chicco è stato ritirato dal mercato dopo aver fallito un crash test. Si tratta del modello Oasys i-Size presentato non molto tempo fa e regolarmente omologato. Ma l’omologazione da qualche tempo non basta più: così come caschi, cinture di sicurezza e altri strumenti di sicurezza anche i seggiolini per il trasporto dei bambini vengono sottoposti a severi esami tra i quali il crash test.

Durante un crash test una fibbia non regge: seggiolino pericoloso

I test su questo genere di prodotti di mercato vengono quasi sempre effettuati dalle società produttrici ma in qualche caso anche da associazioni per la tutela dei consumatori o periti privati. In questo caso il seggiolino prodotto dalla Chicco è stato sottoposto al crash test dalla rivista Altroconsumo e l’esame ha evidenziato un difetto sulla fibbia che non li rende sicuri.

In caso di un urto frontale a velocità sostenuta, ma nei limiti, è accaduto che la fibbia si strappasse dalla struttura del seggiolino non proteggendo il bambino. Non si tratta dunque di uno sgancio della fibbia dalla sicura ma di un vero e proprio strappo. Il crash test è stato ripetuto e l’esito è stato sempre lo stesso.

La Chicco, informata del problema, dopo avere verificato gli esiti del crash test, ha subito confermato il problema disponendo il richiamo di tutti i seggiolini già distribuiti e la sostituzione della fibbia difettosa.

Crash test, esame severo che garantisce la sicurezza

I seggiolini sul mercato sono moltissimi: alcuni costosi, altri economici ma tutti – per legge – devono essere omologati secondo le norme europee e devono sempre garantire alcuni aspetti fondamentali.

Agganciati alle cinghie di sicurezza in dotazione alla macchina devono impedire in qualsiasi maniera che la seduta si sposti in caso di incidente e, cosa ancora più importante, che le cinture si strappino dall’ancoraggio liberando il bambino e sottoponendolo a un gravissimo rischio da urto in caso di incidente.

Il crash test predisposto da Altroconsumo è stato effettuato alla velocità standard prevista dalle norme di omologazione, ovvero 64 km/h. L’urto simula un impatto a 64 km/h contro barriera che potrebbe rappresentare un’altra auto, un muro, un albero. La Chicco, in modo molto pronto, ha immediatamente pubblicato sul proprio sito quali sono i seggiolini a rischio, quelli caratterizzati dal codice di produzione

79598 e 79133. In questo caso gli acquirenti sono invitati a prendere contatto con il servizio consumatori dell’azienda chiamando il numero verde 800 188 898. Nel frattempo tutti gli altri seggiolini in produzione saranno adeguati.

Ultima modifica: 6 Maggio 2019