Se avete acquistato un’automobile all’estero oppure ci state pensando e non sapete come procedere con le regole immatricolazione in Italia niente paura: eccovi alcuni consigli utili per mettervi in regola.
La mancata di una vettura acquistata all’estero e guidata in Italia (il più delle volte si trattava di modelli molto costosi) è da sempre stata utilizzata come escamotage per non pagare l’assicurazione auto che in determinate regioni ha costi abbastanza elevati, in particolare per modelli di lusso. Queste le motivazioni che hanno spinto il Governo a inasprire le pene contro i furbetti delle targhe straniere.
Regole immatricolazione: auto con targa straniera
Il tempo massimo per disciplinare la propria posizione è di 12 mesi dall’acquisto dell’automobile, in caso contrario si rischiano pene e multe salate e il fermo amministrativo del veicolo, grazie al Decreto Sicurezza.
Andiamo a vedere le procedure per l’immatricolazione del vostro veicolo a 4 ruote.
Iniziamo con il dire che il veicolo acquistato all’estero deve essere immatricolato presso l’Ufficio Provinciale della Motorizzazione civile (UMC) e al tempo stesso iscritto al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). Questi i due passi per mettervi in regola con la Legge.
Adesso distinguiamo tra veicolo nuovo e usato.
- Per veicolo nuovo si intende un’automobile nuova di fabbrica, quindi mai immatricolata oppure già immatricolata in una Nazione dell’Unione Europa con determinate caratteristiche: a) Meno di 6mila chilometri percorsi; b) Veicolo venduto entro 6 mesi dalla prima immatricolazione registrata all’estero.
- Per veicolo usato si intende che è stato già registrato all’interno dell’Unione Europea con: a) Più di 6mila chilometri percorsi; b) Ceduto oltre i 6 mesi dalla prima immatricolazione.
Ricordiamo che se il veicolo è stato acquistato tramite un concessionario oppure un importatore estero è questi che deve provvedere all’immatricolazione in Italia. Mentre se si decide di mantenere l’immatricolazione estera, le pratiche e le regole immatricolazione saranno a carico del proprietario. Pratiche e tempi che variano in conformità a dove si è acquistato l’autoveicolo in una nazione dell’Unione Europea (compresa l’Islanda, la Danimarca e il Liechtenstein) oppure in una Nazione extra Unione Europea.
Autovettura acquistata in Unione EuropeaÂ
La normale prassi per mettere in regola il proprio veicolo è sempre quella di rivolgersi allo STA (Sportello Telematico dell’Automobilista). In caso contrario si dovrà immatricolare l’automobile recandosi direttamente alla Motorizzazione Civile e poi al PRA (Entro 60 giorni dal rilascio della carta di circolazione).
La documentazione necessaria è la stessa sia si tratti di un veicolo nuovo o usato:
- Fotocopia di un documento di identità dell’acquirente;
- Traduzione (Nel caso non fosse redato in italiano) del documento di acquisto;
- Modello NP2C per l’iscrizione al PRA;
- Modello NP2D nel caso si debba fare anche l’atto di vendita.
I moduli NP2C e NP2D si possono scaricare dal sito della Motorizzazione Civile, dell’ACI oppure del PRA. Ovviamente si possono anche prendere gratuitamente in sede.
Nel caso fossimo già proprietari all’estero del veicolo? In questo caso specifico le regole immatricolazione prevedono che possiamo tranquillamente presentare una dichiarazione di proprietà con firma autenticata (dal notaio o presso gli uffici comunali oppure direttamente allo Sportello Telematico dell’Automobilista). Inoltre si dovrà presentare anche la carta di Circolazione estera (originale e fotocopia) e compilare la domanda di richiesta attraverso il modulo TT2119.
Costi importazione veicolo da Unione Europea
Andiamo a vedere quanto potrebbe costarci la messa in regola della nostra automobile acquistata all’estero. I seguenti dati sono stati presi dal sito ufficiale nazionale dell’ACI.
- Imposta Provinciale di Trascrizione: varia in base alla tipologia del veicolo e alla residenza dell’acquirente;
- Emolumenti ACI: € 27,00;
- Imposta di bollo per iscrizione al PRA: € 32,00;
- Imposta di bollo DTT: € 32,00;
- Diritti DDT: € 9,00;
- Costi rilascio targhe: Importo variabile in base alla targa.
I pagamenti si possono eseguire in contanti o bancomat. Non è possibile pagare con l’utilizzo delle carte di credito.
Autovettura acquistata in nazione extra Unione Europea
Adesso parliamo del caso di acquisto in una Nazione extra Unione Europea. In questo specifico caso non è possibile rivolgersi allo STA. Quindi è possibile solo presentare la domanda attraverso la Motorizzazione Civile (UMC) e poi entro i 60 giorni dal rilascio della carta di circolazione l’iscrizione al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). SI ricorda inoltre che è obbligatorio assolvere l’IVA.
La documentazione da presentare al PRA è la seguente:
- La dichiarazione di proprietà e l’atto di vendita. Entrambi autenticati.
- Fotocopia di un documento di identità .
- Traduzione certifica del documento.
- Nel caso non sia riportata la residenza è obbligatorio presentare una documentazione sostitutiva.
- Fotocopia della carta di circolazione rilasciata in Italia.
- Fotocopia della carta di circolazione rilasciata all’estero.
- Compilazione del modello NP2D utile per l’iscrizione dell’autoveicolo al PRA. Ricordatevi di inserire il proprio codice fiscale. Naturalmente il modulo è scaricabile dal sito ufficiale o richiedere il modello cartaceo (gratuitamente) presso le strutture autorizzate.
Costi importazione veicolo da Paese extra Unione Europea
I costi previsti per Legge per l’iscrizione al PRA dell’automobile importata da un Paese extra Unione Europea sono abbastanza contenuti, rispetto al primo caso che abbia esposto in precedenza. Andiamo a vedere nel dettaglio:
- Imposta Provinciale di Trascrizione: come nel primo caso, anche questo importo varia secondo la tipologia del veicolo comperato e dalla residenza dello stesso acquirente.
- Emolumenti ACI: € 27,00
- Imposta di Bollo per iscrizione al PRA: € 32,00.
In caso di mancata regolarizzazione del veicolo si può incorrere in pesanti sanzioni pecuniarie. Le persone non in regola potranno vedersi imporre il divieto di circolazione del mezzo immatricolato all’estero se al tempo stesso possiedono la residenza in Italia da più 60 giorni. Mentre per quanto riguarda le multe, si parte da un minimo di 712 a un massimo di 2.848 euro.
In casi estremi è anche prevista la confisca amministrativa del veicolo non in regola con l’immatricolazione o che non è stato condotto oltre confine dopo 180 giorni dalla prima segnalazione. In caso di automobili in leasing o a noleggio, in base alle regole immatricolazione si potrà rischiare una multa da 250 euro in assenza della documentazione che ne certifichi lo stato. Si avranno 30 giorni di tempo per esibire la documentazione necessaria, in caso contrario scatterà il fermo amministrativo del veicolo.
Ultima modifica: 14 Ottobre 2019