É considerata un’auto leggendaria, una delle più belle di sempre: veloce e sportiva, ma anche elegante. Un autentico simbolo della cultura automobilistica italiana degli anni ’60 e ’70.
Lancia Fulvia HF, anima rally
Nata nel 1965 da quella che era la berlina Lancia Fulvia Coupé, una berlina due posti che paradossalmente non ebbe un grandissimo successo commerciale nel nostro paese, la HF viene considerata una delle auto da rally più rivoluzionarie di sempre capace di diventare competitiva con le vetture più veloci dell’epoca. Il disegno della Fulvia era molto originale: bassa, affilata, compatta. Piero Castagnero grande appassionato di motonautica, la considerava l’erede automobilistica dei mitici motoscafi Riva.
La competizione rally era di altissimo livello e viveva il suo apice tra Sanremo, Montecarlo il Rally dell’Acropoli e quello finlandese dei Mille Laghi. Il progetto sportivo a fine anni ’60, è quello di rendere la vettura, equipaggiata con un 1600 cm. cubici molto più aggressiva e veloce abbinandola a piloti particolarmente spettacolari e offensivi.
La Lancia comincia a vincere dopo tre anni di implementazione del suo progetto rally. Il primo successo, in Gran Bretagna, porta la firma dello svedese Kallstrom nel 1970, a podio anche nel Rally di Sanremo. I podi diventeranno i quattro l’anno successivo ma senza vittorie e addirittura sei nel 1972 quando la vettura si sposa perfettamente con il grande talento di un pilota italiano che sarà destinato a dominare la scena per i prossimi anni.
Munari e la Fulvia
Che la scelta in modo particolare cade su Sandro Munari, un pilota di discreta esperienza che era nato nel 1965 come navigatore e che a poco a poco aveva evoluto la sua esperienza fino a diventare uno dei piloti più interessanti delle nuove generazioni di allora. Dopo un lungo periodo di studio e di valorizzazione del modello HF, la svolta arriva nel 1973 quando la berlinetta viene affidata a Munari, il Drago di Cavarzere.
L’esordio non è dei migliori. Un ritiro nella prima prova di Montecarlo del 1973. Ma l’anno dopo, con un’altra vettura ufficiale, le cose vanno decisamente molto meglio: Munari partecipa a diverse gare conquistando due terzi posti ma soprattutto le sue prime due vittorie con la Lancia, a Sanremo e in Canada. Sono i presupposti che porteranno alla creazione del meraviglioso progetto Stratos che dominerà le corse di rally per diversi anni.
Ultima modifica: 1 Febbraio 2021