Come combattere la sonnolenza alla guida

La sonnolenza è uno dei principali fattori che incidono sul rischio di incidenti stradali. I colpi di sonno sono addormentamenti improvvisi che durano pochi secondi dovuti soprattutto alla privazione del sonno notturno e all’eccessiva stanchezza e rimanere anche solo due secondi ad occhi chiusi mentre si viaggia per esempio alla velocità di 130 km/h, significa percorrere quasi 72 metri senza il controllo del veicolo.

A cosa serve il sonno

Il sonno è un processo naturale e oggi la scienza ha accertato che alcune regioni del cervello sono più attive nel sonno che quando si è svegli. Quando si dorme, durante la sospensione dell’attività motoria, i processi della vita vegetativa restano attivi: si continua a respirare, il cuore continua a battere, la circolazione sanguigna non si interrompe e anche la produzione ormonale continua. Perfino la capacità percettiva non è assente, in quanto si può essere svegliati da uno stimolo sonoro o tattile ed occasionalmente si verifica anche un’attività muscolare (ad esempio, se ci si gira nel letto).

Alcuni ricercatori ritengono che la funzione del sonno sia prevalentemente di ristoro per permettere all’organismo di recuperare le energie spese durante il giorno. Secondo altri, il riposo notturno fa immagazzinare le informazioni utili acquisite durante la veglia ed aiuta a consolidare le esperienze vissute. Altri dati invece dimostrano l’implicazione del sonno nei meccanismi di difesa immunitaria: alcuni animali, privati del riposo per un lungo periodo sono più facilmente soggetti ad infezione.

Le cause dei colpi di sonno

Le cause che possono provocare colpi di sonno sono molteplici:

  • Eccessiva stanchezza del conducente;
  • Monotonia del viaggio (percorso lungo e noioso, strade dritte);
  • Guida dopo un pasto abbondante e non perfettamente digerito;
  • Malattie che provocano sonnolenza, come disturbi del sonno ed apnee;
  • Alcuni farmaci che provocano sonnolenza e rallentamento dei riflessi;
  • Attività lavorative che prevedono turni (lunghi o notturni) o guida prolungata (autisti, autotrasportatori).

L’AIMS (Associazione Italiana di Medicina del Sonno) ha paragonato la sonnolenza quando si guida ad uno stato di ebbrezza. Uno studio scientifico ha evidenziato infatti che dopo 18 ore senza dormire, le prestazioni del guidatore sono compromesse come quando la concentrazione di alcool nel sangue è pari a 0,5 g/L (limite di legge).

Sintomi premonitori della sonnolenza alla guida

I segnali che più comunemente preannunciano un colpo di sonno sono le palpebre pesanti, gli occhi che bruciano, gli sbadigli, i brividi di freddo, l’irrequietezza, la difficoltà nel mettere a fuoco, suoni ovattati, calo di attenzione e tempi di reazione più lenti. Il conducente deve prestare attenzione anche se effettua brusche manovre che fanno sobbalzare l’auto o fa sforzi sempre maggiori per mantenere una traiettoria costante, con frequenti sbandamenti rispetto alla linea di mezzeria. Se si hanno queste avvisaglie, potrebbe non essere troppo lontano un colpo di sonno. Spesso, infatti, non si è consapevoli dell’effettivo grado di sonnolenza quando si guida. Se ci si sente assonnati o si riconoscono i segnali d’allarme che precedono il colpo di sonno mentre siamo alla guida, è importantissimo fermare subito l’auto.

Come prevenire ed evitare i colpi di sonno alla guida

Quando si decide di affrontare un viaggio e di mettersi alla guida, è bene evitare gli orari più problematici nel rispetto del proprio ritmo vitale. Per prevenire i colpi di sonno bisogna innanzitutto rispettare il proprio orologio biologico, adeguando i tempi di guida e fissando l’orario della partenza in auto a seconda delle personali esigenze di riposo. C’è chi ha bisogno di dormire più a lungo e chi recupera la stanchezza in poche ore di sonno, chi deve andare a letto presto e chi tardi, chi si sente meglio se dorme a lungo la mattina e chi si alza presto.

In generale, le fasce orarie più problematiche per mettersi alla guida per via della sonnolenza da digestione sono comprese tra le 13 e le 15 del pomeriggio e tra le 2 e le 5 del mattino a causa del mancato riposo. Il miglior rimedio contro la stanchezza e la sonnolenza rimane comunque quello di un buon riposo, quindi bisogna aver dormito a sufficienza prima di salire in auto, soprattutto se si deve affrontare un lungo viaggio.

Come raccomanda la commissione “Sonnolenza, sicurezza e trasporti” dell’AIMS, per evitare di raggiungere la fase profonda del sonno, se ci si accorge di avere sintomi di sonnolenza, meglio fermarsi su una piazzola o su un’area di servizio per un tempo di 20-30 minuti. Nei viaggi molto lunghi sarebbe opportuno sostare e riposarsi ogni 4 ore.

Curare l’alimentazione

Una alimentazione corretta influisce sulle condizioni generali dell’organismo, ne discende che, mettersi in viaggio quando si è affamati o, al contrario, a stomaco troppo pieno può compromettere l’efficienza nella guida, che richiede concentrazione. Pertanto, è raccomandato non mangiare in abbondanza prima di mettersi in viaggio in macchina ed è meglio privilegiare pasti frugali e spuntini sani ed energetici, bere molta acqua oppure succhi o bibite non zuccherati. Assolutamente vietati gli alcolici.

Come usare i farmaci in caso di necessità

Se il conducente segue una terapia farmacologica, deve sicuramente verificare con il proprio medico se queste medicine possono dare sonnolenza e se possono diminuire la soglia dell’attenzione come effetto collaterale. Tra i medicinali da usare con cautela, ci sono i sedativi, gli antidolorifici, gli antistaminici e gli psicofarmaci.

Combattere la sonnolenza

Esistono rimedi che possono contrastare la sonnolenza, prevenendo i colpi di sonno, anche se hanno un effetto limitato nel tempo:

  • Caffè: la caffeina rilascia energia immediata, ma dopo un po’ la stanchezza torna a farsi sentire. L’effetto di 150-200 mg di caffeina (equivalente a due caffè espresso) dura circa un’ora.
  • Conversare con i passeggeri: In auto, fare conversazione con i propri compagni di viaggio su argomenti che tengono accesa l’attenzione può aiutare a non addormentarsi, ma se subentra una eccessiva stanchezza, meglio alternarsi alla guida.
  • Aria fresca: abbassare il finestrino per qualche minuto, per prendere una boccata d’aria fresca, permette di fare rifornimento di ossigeno e alleviare la stanchezza per un po’.
  • Masticare un chewing gum: le gomme aiutano a diminuire i sintomi della sonnolenza ma non li eliminano. Ascoltare la radio o un audiolibro: può aiutare solo temporaneamente.

Nonostante questo è sconsigliato guidare in situazioni di particolare stanchezza o di mancato riposo.

Ultima modifica: 24 Giugno 2021