Capelli spettinati, viso stravolto, aria sudata: è la classica espressione che si mostra sfilando il casco integrale, quando fuori ci sono almeno 30 gradi. Rinunciare alla sicurezza in favore di un aspetto meno scomposto è impossibile e i motociclisti nemmeno ci pensano. Resta però aperta la grande questione: come proteggere la testa e l’immagine?
Anzitutto un consiglio sempre valido in ogni circostanza, soprattutto d’estate quando le temperature raggiungono livelli insopportabili per chi in viaggio preferisce le due ruote: bere molto e spesso. Ecco qualche indicazione specifica per i riders:
- L’abbigliamento da motociclista, privilegiando il tema della sicurezza in caso di impatti, è costituito in gran parte da tessuti tecnici e protezioni che non assicurano una traspirazione adeguata. L’ideale sarebbe garantirsi abbigliamenti differenziati per stagione, ma non sempre è possibile investire somme importanti. Piccoli rimedi a buon mercato, però, esistono. L’abbigliamento traforato, per giacche e pantaloni, può essere una buona soluzione, specie se abbinato a strati inferiori in tessuti naturali, come cotone, seta o lino.
- Casco: resta sempre il dilemma del casco. Integrale o Jet? I motociclisti che hanno a cuore la propria sicurezza preferiscono il modello integrale. Anche se la percezione del caldo è più elevata, tuttavia la sicurezza è garantita rispetto al modello Jet, che non protegge tutta la testa, o ai modelli modulari, consigliati a chi indossa occhiali da vista. In questo caso, il casco mai aperto perché potrebbe essere pericolosissimo. Esistono però rimedi anche per sopportare il gran caldo ed evitare di presentarsi come appena usciti da un bagno turco.
- Sottocasco: è consigliabile indossare un sottocasco integrale sia di cotone o di seta. I modelli in commercio sono numerosi a prezzi accessibili; in particolare, quelli elasticizzati sembrano assorbire di più il sudore e in ogni caso proteggono anche il casco dagli inconvenienti della sudorazione eccessiva. Per chi è disposto a spendere qualche euro in più è possibile trovare un dispositivo che si applica esternamente al casco, che garantisce aria condizionata per almeno 2 ore. E’ stato inventato da un’azienda indiana che ha brevettato il sistema composto da un piccolo serbatoio d’acqua, collegato a una ventola che soffia aria fredda. Non manca il filtro antibatterico sostituibile e un tubicino da inserire all’interno del casco porta l’aria fresca. Il tutto è alimentato da batterie ricaricabili con 10 ore di autonomia. In pochi minuti è in grado di ridurre la temperatura interna da 35 a 23 gradi, ma ha anche la funzione di purificare l’aria nel casco, anche per facilitare la concentrazione del motociclista.
Ultima modifica: 8 Agosto 2018