La guerra alle auto diesel è iniziata molti anni fa e più precisamente nel 2015. In quell’anno, infatti, negli Stati Uniti scoppiò il caso del Dieselgate che scoperchiò un vero e proprio ‘Vaso di Pandora’ a livello mondiale. L’EPA (L’Agenzia statunitense per la protezione dell’Ambiente) scoprì, durante un controllo sui veicoli del gruppo Volkswagen un sistema tecnologico in grado di aggirare con disinvoltura le normative ambientali sulle emissioni inquinanti dei motori alimentati a diesel. La prima tessera del domino che portò poi a coinvolgere altri grandi nomi dell’automobilismo. Intanto è previsto un blocco auto diesel, forse un addio.
Le nuove norme RDE
Le case costruttrici automobilistiche falsificavano i dati riguardanti i livelli di emissione dei loro modelli alimentati a diesel. Nella sostanza, il trucco consisteva nel dichiarare dati più bassi di emissioni di quanto lo fossero nella realtà. Inoltre l’ondata di ‘Green’ ha, di fatto, accelerato la guerra contro il diesel e, infatti, l’Unione Europea ha poi introdotto le nuove norme RDE (Real Driving Emissions). Norme molto restrittive nell’ambito dell’inquinamento dei veicoli con l’obiettivo dichiarato di limitare e con il tempo eliminare definitivamente il Diesel.
Anno 2020: addio o blocco auto diesel?
Non proprio. Come ben sapete le normative europee poi devono essere recepite dai vari membri che le attueranno in base alla propria legislatura. La Germania, ad esempio con una sentenza del tribunale amministrativo di Lipsia, ha deciso di limitare la circolazione dei diesel nei centri cittadini lasciando libertà di scelta alle varie amministrazioni. In Italia le limitazioni sono partite dalle Regioni settentrionali (Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) e nei centri urbani sopra i 30 mila abitanti e in particolare nelle grandi metropoli come Roma, Torino e Milano da sempre in lotta contro l’inquinamento atmosferico:
- In questa prima fase sono state limitate le auto diesel Euro 0 (Immatricolati da fine 1992), Euro 1 (Immatricolati dal 1993), Euro 2 (Immatricolati dal 2001) ed Euro 3 (Immatricolati dal 2001) con relative sanzioni amministrative;
- La seconda fase partirà il 1° ottobre 2020 con il blocco dei veicoli Euro 4 (Immatricolati dal 2006) e dopo 2 anni sarà la volta degli Euro 5 (Immatricolati dal 2011). A quel punto resteranno i modelli Euro 6 (Immatricolati dal 2015) ma anche loro avranno vita breve. In attesa dei nuovi modelli Diesel più ecologici.
Gli amanti del Diesel potranno controllare la categoria del proprio veicolo attraverso la Carta di Circolazione e le limitazioni al traffico tramite il sito il portale dell’automobilista, così da non rischiare una sanzione amministrativa prevista dal Codice della Strada.
Ultima modifica: 20 Dicembre 2019