Autostrade, rimborsi dal 2026 ma con molti vincoli e rincari in vista

Dal 2026 chi resterà intrappolato in autostrada per ore potrà chiedere rimborsi del pedaggio, ma con regole molto rigide.

L’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha definito i criteri del provvedimento che introduce il diritto al rimborso in caso di blocchi prolungati della circolazione. Tuttavia, le condizioni previste rischiano di limitarne l’efficacia.

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Rimborsi proporzionati alla durata del blocco

La misura prevede un rimborso del 50% del pedaggio per blocchi tra 120 e 179 minuti, del 75% tra 180 e 239 minuti e del 100% per fermi superiori a 240 minuti.
Il diritto scatta solo in presenza di un “evento perturbativoâ€, formula giudicata dal Codacons troppo generica. Tale definizione potrebbe infatti aprire la strada a interpretazioni divergenti e contenziosi.

Secondo l’associazione dei consumatori, la soglia minima di due ore di blocco appare sproporzionata. Per ottenere il rimborso completo, un automobilista dovrebbe restare fermo per almeno quattro ore, una durata considerata eccessiva e difficilmente giustificabile su tratte ad alta percorrenza.

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Critiche del Codacons e impatto sui pedaggi

Il Codacons sottolinea anche un punto cruciale: i rimborsi concessi agli automobilisti potranno essere integralmente recuperati dalle società autostradali attraverso aumenti progressivi dei pedaggi. L’Autorità consente infatti ai concessionari di riassorbire i costi dei rimborsi per i primi cinque anni di applicazione, in misura decrescente: 100% nel primo anno, 80% nel secondo, 60% nel terzo, 40% nel quarto e 20% nel quinto.

In sostanza, le società potranno compensare gli importi restituiti scaricandoli sui viaggiatori futuri. Una dinamica che, secondo il Codacons, rischia di rendere inefficace il beneficio economico dei rimborsi.

«Gli utenti rischiano di pagare due volte: prima con il pedaggio e poi con i futuri rincari», spiega l’associazione, che chiede una revisione dei criteri.

Riforma tariffaria e standard qualitativi dal 2027

Dal 2027 entrerà in vigore un secondo provvedimento che lega l’aggiornamento dei pedaggi agli investimenti effettivamente realizzati dai concessionari e al raggiungimento di determinati standard qualitativi.

Chi non rispetterà gli impegni previsti dovrà applicare una riduzione automatica dello 0,5% sulle tariffe. L’obiettivo dichiarato dell’Autorità è promuovere trasparenza e qualità nei servizi autostradali, premiando le società più virtuose.

Tuttavia, resta incerto come i nuovi meccanismi di compensazione influiranno sui costi per gli automobilisti. Il timore espresso dalle associazioni dei consumatori è che le compensazioni previste possano attenuare l’effetto delle riduzioni e generare ulteriori squilibri tariffari.

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Traffico, rimborsi e gestione delle emergenze

Il sistema dei rimborsi si applicherà nei casi in cui la circolazione autostradale venga completamente paralizzata per cause riconducibili alla gestione dell’infrastruttura.

Rimangono esclusi gli episodi dovuti a incidenti indipendenti dai concessionari o a condizioni meteorologiche estreme. L’Autorità dovrà quindi definire con precisione i criteri di responsabilità, così da evitare contestazioni tra gestori e automobilisti.

Il Codacons chiede che i tempi di blocco siano misurati attraverso strumenti oggettivi, come i dati dei sistemi di controllo del traffico o i registri delle pattuglie autostradali. «Serve chiarezza sui parametri di calcolo e sulla prova del disagio», sostiene l’associazione, che invita a non lasciare spazi interpretativi.

Equilibrio fragile tra diritti e costi

L’introduzione dei rimborsi rappresenta un passo importante nella tutela degli utenti autostradali, ma la sostenibilità economica del sistema rimane incerta. Le società concessionarie avranno la possibilità di bilanciare le perdite tramite l’aumento delle tariffe, e ciò potrebbe annullare in parte i vantaggi per gli automobilisti.

La sfida sarà dunque conciliare diritti degli utenti e interessi economici dei gestori, garantendo trasparenza nelle regole e nella loro applicazione. Senza un equilibrio efficace, il nuovo meccanismo rischia di trasformarsi in un sistema di rimborsi solo teorico, capace di generare ulteriori disparità.

Le 5 cose da sapere sui rimborsi autostradali dal 2026

  1. Rimborsi parziali dal 50% al 100% per blocchi oltre 120 minuti.
  2. Applicabili solo a eventi riconducibili alla gestione autostradale.
  3. Recupero dei costi da parte dei concessionari tramite rincari dei pedaggi.
  4. Dal 2027 tariffe legate agli investimenti e alla qualità del servizio.
  5. Riduzione dello 0,5% per chi non rispetta gli standard prefissati.

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Ultima modifica: 10 Novembre 2025