Costose, limitatissime nella scelta del modello eppure destinate nel prossimo decennio a conquistare il mercato. Sono le auto a idrogeno, le vetture meno inquinanti mai prodotte finora, addirittura con minori emissioni rispetto alle auto elettriche.

Auto a idrogeno, i primi tentativi di produzione

L’idea di un’auto che potesse sfruttare la propulsione a idrogeno è nata circa 15 anni fa e fu messa in commercio, con scarsissimi risultati, da Bmw. Un progetto accantonato immediatamente per gli elevati costi di produzione.

Ma nel settore delle auto a idrogeno ci ha provato una decina di anni fa anche Nissan, producendo un modello che al listino costava qualcosa come un milione di dollari.

Soltanto 17 esemplari furono sfornati dalla casa nipponica e tutti destinati al mercato californiano. Inutile dire che questo tipo di tecnologia è stato accantonato a lungo, per poi essere ripreso ma in una soluzione diversa da quella iniziale, che promette di espandersi più dell’elettrico già entro il 2025.

Auto a idrogeno, come funziona il motore

La prima concezione di un motore a idrogeno si sviluppa sul modello di un motore a benzina. In altre parole l’idrogeno, che è un elemento basilare, combinato spesso con altri elementi, viene considerato alla stregua di un combustibile.

Estraendo il gas, si produce una fonte energetica assai potente, ma a zero impatto ambientale. L’estrazione richiede tuttavia un processo molto costoso. Si pensi poi alla necessità di stoccare il gas in forma liquida a una temperatura di -253° Celsius.

Una enormità se si pensa che per alimentare le auto a idrogeno bisognerebbe creare una rete di distribuzione con serbatoi dotati di particolari caratteristiche. Senza contare poi i costi di trasporto del gas idrogeno. In Europa al momento esistono solo 200 distributori con queste capacità e 60 si trovano in Germania. In Italia ce n’è uno soltanto a Bolzano.

Tra i costi per sostenere lo sviluppo delle auto a idrogeno bisogna tener conto anche della realizzazione delle infrastrutture. Eppure qualcosa si sta muovendo, perché la ricerca tecnologica nel frattempo ha sviluppato una tecnologia più sostenibile sotto il profilo economico e nel rapporto costi/benefici.

Auto a idrogeno con un cuore elettrico

L’idrogeno non viene più considerato come il carburante in grado di alimentare direttamente il motore, ma passa ad alimentare le batterie elettriche. Non c’è più una combustione di idrogeno che, come la benzina, serve ad alimentare direttamente un motore termico, ma l’idrogeno, sempre attraverso un processo di combustione, produce energia elettrica. Le auto a idrogeno così concepite vengono definite Fuel Cell Eletric Vehicle.

E’ su questo modello che si sta sviluppando la ricerca per abbattere i costi di produzione. I vantaggi in un veicolo di questa natura sono molteplici. Anzitutto si tratta di auto elettriche a tutti gli effetti, con i benefici annessi a un motore che non produce emissioni, non crea impatto acustico ed è alimentato da fonti rinnovabili.

In realtà le pile a combustibile non generano una combustione termica, ma producono energia, con il solo scarto di un quantitativo limitato di acqua. I benefici per l’ambiente, soprattutto in un momento storico dove l’attenzione alla qualità dell’aria è massima specie nei centri urbani, non sono evidentemente pochi.

I vantaggi che offre un’auto a idrogeno

Passando in rassegna i vantaggi di un’auto a idrogeno, c’è anche il tempo di ricarica. Occorrono soltanto 10 minuti per una ricarica completa, a differenza delle normali batterie di un’auto elettrica, i cui tempi non riescono nella migliore delle soluzioni a scendere al di sotto dei 30 minuti e non certo per una ricarica completa. Altro vantaggio da tenere in considerazione è l’ingombro del pacco batteria, vero limite delle auto elettriche.

Nelle auto a idrogeno invece le celle sono di dimensioni più contenute, consentendo quindi di ridurre il peso dell’intero veicolo, con un riflesso positivo anche sui consumi. E a proposito dei consumi e dell’autonomia, veniamo alla terza ragione che dovrebbe indurre a preferire un’auto a idrogeno. Le vetture elettriche non sono in grado di superare un’autonomia di circa 350 chilometri.

Le auto a idrogeno sono in grado di percorrere 480 chilometri con un pieno. Grossomodo il livello di un’auto a benzina. C’è un quinto buon motivo per preferire l’auto a idrogeno: come tutti i veicoli a bassa emissione gode dei vantaggi fiscali concessi sul bollo auto e rientra tra le vetture che beneficiano del cosiddetto ecobonus, che può arrivare in caso di rottamazione di una vecchia vettura inquinante fino a 6000 euro sul prezzo di listino. In conclusione, sicuramente il prezzo iniziale di acquisto colloca le auto a idrogeno nella fascia medio alta, destinate come sono non certo a un mercato economico. Ma i vantaggi si vedranno sul lungo periodo.

E’ da considerare una sorta di investimento, anche perché l’espansione delle infrastrutture a supporto di questa tecnologia ci sarà soltanto nei prossimi anni. A meno che non si viva in Giappone, dove le auto a idrogeno stanno spopolando già da un paio di anni.

In Europa il processo di espansione seguirà quello della rete elettrica di rifornimento, ma le previsioni parlano di una diffusione sufficientemente capillare entro il 2025. Il risparmio in termini di vantaggi fiscali, di consumo di carburante, vale anche per i costi di manutenzione, del tutto allineati con quelli di un motore elettrico. La manutenzione programmata ha tempi molto più lunghi di quelli di un motore a benzina o diesel.

Anche questo contribuisce ad ammortizzare la spesa iniziale. Così come le batterie a idrogeno hanno una vita media più lunga di quelle al litio e costi di smaltimento inferiori. Resta ancora la scarsa possibilità di scegliere il modello di auto. Le case di produzione al momento sono ancora poche. Il progetto di auto a idrogeno è ancora molto costoso, ma come in tutte le economia di scala, quando la produzione aumenterà, anche i costi si ridurranno, con effetti evidenti anche sui listini.

Per acquistare un’auto a idrogeno oggi bisogna mettere in bilancio una cifra certamente non inferiore ai 60 mila euro. Tutto sommato un budget previsto per auto che non siano a idrogeno ma che appartengano comunque a una fascia medio alta.

Ultima modifica: 4 Marzo 2019