I livelli di autonomia delle auto
Dal 2000 ad oggi le case costruttrici hanno investito molti capitali per sviluppare tecnologie in grado di sostituire l’uomo alla guida dell’auto. Alcuni progetti hanno sviluppato la capacità di frenata del mezzo in condizioni di pericolo (sistemi ABS), altri si sono dedicati a controllare la velocità e la guida “distratta” sviluppando sensori sul volante, altri hanno apportato importanti facilitazioni per guidatori con limiti fisici (disabili o anziani).
I tre fattori dell’autonomia
Il progetto di auto a guida autonoma si sviluppa intorno a tre fattori principali la cui automazione e miglioramento determinano il maggiore o minore intervento dell’uomo durante la conduzione del mezzo: ovvero la frenata, l’accelerazione e la direzione.
Questi elementi sono oggi molto importanti anche sulla qualità e sulla competitività con cui l’auto si propone sul mercato.
I cinque livelli di autonomia
Se escludiamo il Livello “0” con cui sono classificate le auto con ridotta tecnologia e alta manualità, tutte le altre auto rispondono ad almeno un primo livello minimo di autonomia garantito dallo sviluppo e dal progresso tecnologico.
Ecco l’elenco dei livelli, o gradi di autonomia, con cui si “misurano” le auto:
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Livello 1: alto intervento dell’uomo (in frenata e in accelerazione) supportato da sistemi ABS, Cruise Control sulla velocità, Airbag, sensori per il parcheggio;
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Livello 2: intervento medio-alto dell’uomo (in frenata e in accelerazione) che dispone di controlli automatizzati di entrambe le funzioni;
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Livello 3: intervento medio-basso dell’uomo (in frenata e in accelerazione) attraverso la guida autonoma in autostrada e la manovra automatica del parcheggio;
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Livello 4: basso livello di intervento dell’uomo (in frenata, in accelerazione e in direzione) in presenza di sensori che “raccolgono dati ed elaborano decisioni”;
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Livello 5: esclusionetotale dell’intervento dell’uomo (in frenata, in accelerazione e in direzione) a fronte di elevata assistenza stradale e tutela in ambito assicurativo e legislativo.
Un altro modo per denominare i cinque livelli è quello di utilizzare la definizione del grado di autonomia dell’auto, così come è stato anche proposto dalla SAE – Society of Automotive Engineers – che si occupa della classificazione:
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Guida assistita (Livello 1)
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Parziale automazione (Livello 2)
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Condizionata automazione (Livello 3)
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Alta automazione (Livello 4)
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Totale automazione (Livello 5).
Quale futuro
Una precisazione è necessaria per quanto riguarda la vera fattibilità del progetto di un’auto autonoma: un conto è considerare la guida autonoma e un conto è pensare ad un’auto che si guida da sola senza la presenza dell’uomo. Mentre la prima è una possibilità in parte già realizzata con i nuovi modelli di auto di oggi, l’altra è invece quasi una chimera a cui si può puntare solo in un futuro molto lontano. L’obiettivo non è “robotizzare” i nostri mezzi e strumenti ma ridurre quasi a zero il pericolo elevando la sicurezza e l’efficienza.
Ultima modifica: 17 Marzo 2017