Quello del consumo di alcol, e purtroppo anche di sostanze stupefacenti, contestuale all’utilizzo di auto e moto, è un problema purtroppo molto serio un po’ ovunque: non solo nel nostro paese. Fino a questo momento le iniziative di legge sono state rivolte più alla persecuzione che alla responsabilizzazione e alla prevenzione.

Il meccanismo della patente a punti e la grande severità con cui vengono penalizzati gli automobilisti colti con un tasso alcolemico eccessivo purtroppo fino a questo momento sono serviti solo fino a un certo punto. Ecco perché si è deciso di introdurre un nuovo dispositivo: l’alcolblock.

Alcolblock, un sistema per impedire a chi beve di guidare

Il Parlamento Europeo, riscontrando problemi seri anche in molti altri paesi, è intervenuto con forza su queste dinamiche e ha anticipato da qualche tempo che nel 2022 a tutti i paesi dell’Unione potrebbe essere richiesta l’introduzione obbligatoria di alcuni strumenti come scatola nera e alcolblock.

E questo potrebbe valere per qualsiasi mezzo, anche privato. Il funzionamento dell’alcolblock è elementare ed è stato sperimentato con successo negli Stati Uniti dove in alcuni paesi è stato reso obbligatorio per i mezzi pesanti. Di fatto l’alcolblock è uno strumento preventivo che non consentirà alle persone che hanno bevuto di mettersi alla guida.

Le auto saranno dotate di un rilevatore all’interno del quale il conducente dovrà soffiare per misurare il suo tasso alcolemico: se sarà superiore alla norma l’auto non si metterà in moto. Uno strumento di nuova generazione, sostanzialmente economico, che potrebbe entrare in dotazione su ogni mezzo.

Per l’Alcolblock potrebbe essere utile ma potrebbe anche non bastare

Tuttavia negli Stati Uniti c’è stata parecchia polemica intorno all’introduzione di questo strumento: alcuni media hanno parlato di “iniziativa strumentale e non risolutiva” perché il test può essere aggirato facendo soffiare nel dispositivo un passeggero o addirittura un passante.

Alcune inchieste avevano addirittura evidenziato che fuori da bar e locali fossero disponibili persone sobrie che si prestassero per qualche ora a sbloccare lo strumento e fare avviare la macchina.

In effetti negli Stati Uniti c’è un altro problema ulteriore che in Italia è stato rilevato solo relativamente. Negli States la chiamano DUI, Drive Under Influence e porta direttamente in galera senza patente a punti o sanzioni: il problema non è solo l’alcol ma anche la droga, pesante e leggera, gli psicofarmaci, gli oppiacei contenuti ad esempio nei painkillers o nello sciroppo per la tosse.

Vedremo se l’alcolblock diventerà una realtà anche nel nostro paese e se soprattutto la legge lo renderà un obbligo e se questo basterà a ridurre davvero gli incidenti stradali e soprattutto quelli mortali.

Ultima modifica: 10 Maggio 2019