Fiat Panda a biometano, ecco l’auto che va con i rifiuti. FCA è protagonista nell’ambito delle iniziative collaterali alle riunioni ministeriali del G7. Infatti – dopo il summit di Taormina (in cui FCA è stata il partner ufficiale, fornitore della flotta di vetture) e dopo il convegno “Gas naturale e biometano, eccellenze nazionali per la sostenibilità” dell’8 giugno a Bologna in occasione del G7 Ambiente – FCA è stata presente a Cagliari al meeting “Nice to Meet You G7!”, manifestazione organizzata sotto gli auspici della Presidenza Italiana del G7.

FCA ha presentato #BioMetaNow, una sperimentazione condotta insieme con il Gruppo CAP, gestore del Servizio Idrico Integrato della Città Metropolitana di Milano. Questo progetto prevede che una Fiat Panda Natural Power percorra 80 mila chilometri nell’arco di alcuni mesi utilizzando come carburante il biometano prodotto dal Gruppo CAP a partire da fanghi di depurazione e acque reflue, con rifornimento presso il depuratore di Bresso-Niguarda (Milano), dove sta per nascere il primo distributore italiano di biometano a km zero.

Il solo depuratore di Bresso potrebbe arrivare a produrre 342 mila chilogrammi di biometano, sufficienti ad alimentare 416 veicoli per 20 mila chilometri all’anno: oltre 8 milioni 300 mila chilometri complessivi, equivalenti a più di 200 volte la circonferenza della Terra.

Inoltre, il biometano (biocarburante che può essere prodotto anche a partire da rifiuti urbani e agricoli o da allevamento) contribuisce a risolvere il problema del recupero di tali tipologie di rifiuti in un’ottica di economia circolare e il suo uso è fondamentale per raggiungere l’obiettivo stabilito dall’Unione Europea pari al 10 per cento di energia rinnovabile nei trasporti entro il 2020. In un’ottica well-to-wheel (dal pozzo alla ruota, considerando cioè l’intero ciclo di produzione e utilizzo dell’energia) il biometano è in grado di generare gli stessi vantaggi nelle emissioni di CO2 dei veicoli elettrici che utilizzano energia prodotta da fonti rinnovabili: il 97% in meno rispetto alla benzina.

E ancora, si tratta di un biocarburante rinnovabile quindi virtualmente inesauribile: l’Italia ha un potenziale di produzione di biometano nel 2030 dal solo settore agricolo pari a circa 8 mila milioni di m3 e tutto il parco dei veicoli a metano, così come la rete distributiva, sono già pronti a utilizzare questo biocarburante.

La presentazione di questo innovativo progetto, a cura di Elisa Boscherini (responsabile in FCA Italy di Institutional Relations) e Michele Falcone (direttore generale del Gruppo CAP) è stata esposta nell’ambito dei progetti selezionati dal Cluster Trasporti Italia 2020, l’associazione riconosciuta dal Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca come riferimento per l’innovazione tecnologica nel settore dei mezzi di trasporto e dei sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina.

Il Cluster raggruppa i maggiori protagonisti nazionali, industriali e scientifici, che operano nella mobilità su gomma, su rotaia, su vie d’acqua e nell’intermodalità, con l’obiettivo di creare sinergie tra le diverse filiere e individuare le “traiettorie” future di ricerca e innovazione del settore trasporti di superficie.

In particolare l’associazione intende sviluppare l’attitudine verso un approccio di sistema che miri alla valorizzazione delle eccellenze made in Italy: sono coinvolti oltre 200 mila lavoratori, per 6,4 miliardi di euro di investimenti in ricerca e sviluppo e con ricavi per 33,3 miliardi di euro.

Attualmente aderiscono al Cluster Trasporti Italia 2020 un’ottantina di realtà italiane: università, enti di ricerca, organismi di ricerca e di formazione, aggregazioni pubblico-private, associazioni di categoria e piccole, medie e grandi imprese tra cui il CRF, Iveco, Magneti Marelli e FCA che ne detiene, per il secondo mandato, la Presidenza.

Ultima modifica: 21 Giugno 2017