Lamborghini inarrestabile nelle vendite anche nel primo trimestre 2025

Lamborghini ha aperto il 2025 con una robusta performance, estendendo il percorso di progresso degli ultimi otto anni. Il primo trimestre ha evidenziato una notevole solidità economica e commerciale, nonostante un contesto mondiale delicato e le recenti tensioni che influenzano gli scambi tra nazioni. Nei primi tre mesi dell’anno, la casa di Sant’Agata Bolognese ha spedito 2.967 vetture ai propri acquirenti.

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Questo andamento si riflette nei dati finanziari: le entrate hanno toccato quota 895,2 milioni di euro, segnando un aumento del 29,6% rispetto all’anno precedente. Parallelamente, il rendimento operativo ha raggiunto 248,1 milioni di euro, con una crescita del 32,8% rispetto al medesimo intervallo del 2024.

Stephan Winkelmann, Presidente e Amministratore Delegato di Lamborghini, ha commentato questo scenario affermando: “Il futuro è nelle nostre mani: siamo noi a dover creare la nostra resilienza. I risultati del primo trimestre confermano la forza del nostro brand, anche in uno scenario economico incerto. La domanda globale rimane alta e i dati registrati sono un’ulteriore dimostrazione della validità della nostra strategia: coniugare performance, innovazione e esclusività, mantenendo al centro la qualità e la personalizzazione.”

Paolo Poma, Direttore Generale e Responsabile Finanziario, ha aggiunto: “Il 2025 si è aperto con una performance solida, che conferma la continuità di un percorso di crescita finanziaria sostenibile. In un contesto incerto come quello attuale, soprattutto sul piano del commercio internazionale, il nostro impegno rimane orientato alla creazione di valore duraturo per i nostri stakeholder, mantenendo la nostra visione di lungo termine, basata sulla solidità economica e sulla responsabilità ambientale.”

Lamborghini, una ripartizione geografica equilibrata

L’efficacia di tale andamento è ascrivibile, in parte, alla piena operatività della vettura ibrida V12 plug-in, che ha trovato pieno slancio sul mercato. A ciò si è aggiunta l’introduzione della versione ibrida del Suv del marchio, un ampliamento dell’offerta che contribuisce ad attrarre nuove fasce di clientela e a consolidare la presenza del brand su scala planetaria.

Sotto il profilo delle spedizioni ai clienti, il primo trimestre 2025 rivela una ripartizione armoniosa attraverso le tre principali aree di mercato per Lamborghini. L’area EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa) ha segnato 1.368 unità consegnate, con un progresso del 7% rispetto al pari periodo del 2024. Le Americhe hanno visto recapitate 1.034 vetture, in aumento del 21%, mentre l’area APAC (Asia-Pacifico) ha totalizzato 565 spedizioni, con un +14%.

A livello di singoli mercati, gli Stati Uniti primeggiano con 933 unità, seguiti dalla Germania (366), dal Regno Unito (272), dal Giappone (187) e dall’Italia (143). La classifica delle prime dieci nazioni include poi la Corea del Sud (134), il Medio Oriente (104), la Svizzera (95), l’Australia (85) e il binomio Francia & Monaco (76).

Lamborghini, forza commerciale e visione futura

La diffusa distribuzione e il bilanciamento tra le diverse regioni del mondo confermano la robustezza dell’approccio commerciale adottato da Automobili Lamborghini, un percorso che continua a espandere la propria impronta globale pur mantenendo un forte legame con la propria terra d’origine. La lista d’attesa per l’acquisto di una vettura appare nutrita, con l’automobile ibrida V12 che registra attese che superano i due anni.

Questi risultati si manifestano in un periodo di crescente instabilità geopolitica e in un panorama degli scambi internazionali in mutamento. Le recenti misure commerciali tra Europa e Stati Uniti non hanno avuto, nel primo trimestre, ripercussioni dirette sull’attività della casa automobilistica, che tuttavia continua a seguire con attenzione l’evolversi della situazione globale e a ponderare sviluppi e possibili esiti per il proprio business. L’azienda conferma il proprio appoggio a scambi globali retti da norme comuni, mercati aperti e legami consolidati tra le economie, nella ferma convinzione che provvedimenti di tutela interna possano sortire conseguenze sfavorevoli su avanzamento, concorrenza ed evoluzione.