Quali sono le città italiane con più auto elettriche?

Secondo un report redatto dal Politecnico di Milano, in Italia circolano poco più di 200mila auto elettriche. Una cifra che sembra elevata, ma in realtà è parecchio contenuta rispetto alla totalità delle vetture presenti sulle strade del Belpaese: a fine 2021 erano circa 40 milioni secondo i dati forniti da ACEA, l’Associazione europea dei costruttori di automobili. Poco meno del 4% del totale delle auto vendute lo scorso anno in Italia è elettrica. Un numero molto basso se comparato alla primatista di questa particolare classifica, la Norvegia, con oltre il 79%.

 

La top 10: il podio

Secondo la classifica pubblicata da ProntoBolletta, analizzando i dati di 50 province al 2020, al primo posto fra le città italiane con più auto elettriche troviamo Trento, con il 5,46% del totale. Nonostante sia al primo posto, il numero in valori assoluti è certamente molto basso. Una medaglia d’oro che comunque non stupisce, visto che il Trentino-Alto Adige è la regione che ha gli incentivi più alti per l’acquisto di vetture elettriche. Per lo stesso motivo infatti, molte società che si occupano di noleggio a lungo termine hanno scelto di stabilirsi in questa zona. Al secondo posto troviamo invece Firenze, con il suo 5,07% di auto elettriche. Anche qui, il motivo è presto spiegato. La densità di colonnine per la ricarica è particolarmente elevata: secondo l’Aci, il rapporto tra stazioni e abitati è pari a 14,17 ogni 10000 cittadini. Questo non è un elemento di poco conto, considerando come la mancanza di colonnine sia uno dei principali motivi che spingono i consumatori a non comprare auto elettriche; ma lo vedremo più avanti. Chiude il podio Bolzano con il 3,26%.

 

La top 10: dalla quarta alla decima

Tra la quarta e la sesta posizione, i numeri sono molto vicini. Reggio Emilia è un gradino sotto al podio, con l’1,31% di auto elettriche totali, ma Milano e Roma, rispettivamente quinta e sesta, sono staccate di pochissimo. Il capoluogo lombardo raggiunge l’1,29%, mentre la Capitale è a 1,28%. Bologna occupa la settima posizione con l’1,09% insieme a Brescia, mentre le due venete Vicenza e Padova chiudono la top 10. Vicenza conta un 1,07%, mentre Padova l’1,02%. Salta chiaramente all’occhio come siano tutte città del centro o del nord. Anche qui, c’è un motivo, ed è legato strettamente alla presenza delle colonnine di ricarica.

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La parte bassa della classifica

Vediamo invece quelle con le percentuali più basse. Sorprende Torino, che ha il solo 0,6% di auto elettriche; lo stesso numero di Foggia. Appena sotto Genova e Udine con lo 0,5, mentre per la Sicilia è stata analizzata Siracusa, ferma allo 0,1%. Chiudono il report Napoli e Taranto, ancorate allo 0,01% del totale. In queste città, il dato delle colonnine per la ricarca è molto basso, non aiutando di certo l’acquisto di questo tipo di veicoli.

Il costo elevato allontana i consumatori

Sono principalmente quattro le cause della scarsa diffusione delle auto elettriche in Italia. Primo in ordine d’importanza, è il costo ancora troppo elevato che hanno. Il Codacons ha confrontato i prezzi di listino di citycar ed utilitarie, riscontrando differenze decisamente significative tra quelle alimentate a diesel o benzina e le controparti elettriche. Il costo di una citycar nuova oscilla tra i 15mila e i 17mila euro, mentre la medesima versione elettrica vede la cifra lievitare dai 23mila ai 30mila. Per le utilitarie, il discorso è simile. Dai 17mila ai 27mila per quelle diesel e benzina, dai 30mila ai 37mila invece, le controparti elettriche.

 

Le altre cause della scarsa diffusione

In secondo luogo abbiamo i costi di manutenzione, che possono arrivare fino al 46% in più secondo Federcarrozzieri, e l’incertezza legata al prezzo dell’elettricità, ritenuto fin troppo variabile. Il quarto ed ultimo motivo, lo abbiamo già trovato nei paragrafi precedenti: la scarsità di colonnine elettriche per la ricarica. Non a caso, le città dove queste sono più presenti (Firenze), occupano un posto più alto nella classifica.

Ultima modifica: 30 Marzo 2023