Il percorso di transizione verso l’elettromobilità passa anche dall’ottimizzazione dell’aerodinamica, fattore molto importante per migliorare le autonomie dei veicoli elettrici. Tra le soluzioni innovative più recenti c’è quella di Porsche, che si basa su sistemi di vibrazione.
Porsche, insieme all’Università di Stoccarda, sta infatti studiando un modo per far vibrare un’intera macchina. “Stiamo esaminando se è possibile ridurre il valore Cx in determinati punti della carrozzeria introducendo sistematicamente vibrazioni”, dice il professor Andreas Wagner, presidente del programma ingegneria automobilistica dell’Università di Stoccarda. Il professore spiega il principio dei loro esperimenti: “Se si introduce un impulso definito nel flusso attorno all’auto utilizzando gli altoparlanti, il comportamento di separazione può essere influenzato”.
Il metodo, chiaro nella teoria, è ancora nella fase di sviluppo e deve quindi essere perfezionato. Uno dei punti su cui ci si sta concentrando, dicono i tecnici, è ovviamente il rumore. “Dobbiamo assicurarci che i passeggeri non sentano ronzii o altro”, afferma Wagner, “C’è ancora molta strada da fare prima della produzione in serie“.
Per rendere ancora più efficiente l’aerodinamica dei veicoli elettrici, Porsche sta anche lavorando sui sistemi di aerodinamica attiva, utilizzando strumenti di simulazione sempre più avanzati. Sempre Wagner spiega: “Le simulazioni fluidodinamiche computazionali sono diventate estremamente importanti negli ultimi 20 anni. Le persone hanno compreso meglio i metodi matematici, sviluppato strumenti più accurati e anche aumentato la potenza di elaborazione dei computer”.
In questo settore gioca un ruolo fondamentale l’intelligenza artificiale. “Gli algoritmi di intelligenza artificiale potrebbero generare nuovi dati” e più precisi, dice il dottor Thomas Wiegand, responsabile della ricerca e sviluppo aerodinamico di Porsche, “Questo ci consentirebbe di pianificare esperimenti specifici e di ridurne il numero. E non avremmo più bisogno di misurare tutte le varianti per la classificazione”.
Ultima modifica: 10 Ottobre 2022