Il common rail è il sistema di iniezione attualmente più diffuso, la sua efficacia di funzionamento permette rese, in termini di potenza, notevoli.
I motori diesel sono resistenti e oggi, sono arrivati ad uno stadio evolutivo davvero notevole. Ne è testimonianza il commor rail: un sistema innovativo di gestione degli ugelli di iniezione che, sin dalla sua comparsa, ha stabilito un nuovo standard del settore automobilistico.
Struttura
In buona sostanza l’elemento principale di un motore diesel common rail è la presenza di una sorta di tubo unico, detto flauto, che svolge una funzione particolare.
Una coppia di pompe, una a bassa pressione e una ad alta, provvedono a pompare gasolio all’interno del tubo, che diventa una sorta di accumulatore in pressione. L’azione di questo innovativo sistema viene completata dalla presenza di ugelli multipli per il carburante, che permettono un flusso di gasolio nebulizzato perfettamente dosato e utilizzato in toto.
Quali sono i vantaggi di questo sistema? Innanzitutto il principio base mediante il quale il gasolio può raggiungere livelli di pressione davvero elevata ancor prima di essere immesso nella camera di combustione e in maniera indipendente dai giri del motore stesso. Un ulteriore vantaggio è la gestione elettronica del sistema, da parte della centralina elettronica.
Funzionamento
Per quello che riguarda il funzionamento del common rail bisogna andare un attimo indietro nel tempo e fare mente locale a quelle che ne è stata l’evoluzione.
La prima auto in assoluto a montare un motore a iniezione common rail è un’auto italiana e si tratta della Alfa Romeo 156 1.9 JTD. Per la prima volta veniva immesso sul mercato e su larga scala un veicolo dotato della nuova tecnologia. Era il 1997.
Già all’inizio degli anni ’90 la Magneti Marelli aveva sperimentato un primo stadio di common rail e lo aveva chiamato Unijet; prevedeva il tubo ad alta pressione che oggi è universalmente diffuso ma vi era la presenza di ugelli di iniezione a getto unico.
Una collaborazione tra Magneti Marelli e il Centro Ricerche Fiat ha dato vita al moderno common rail, con un funzionamento basato su molteplici ugelli di nebulizzazione del carburante.
Dopo essere stato per un paio d’anni appannaggio dei soli modelli dei marchi Fiat, Lancia e Alfa Romeo, il progetto del motore è stato venduto alla Bosch, che ancora oggi si occupa della produzione e commercializzazione universale del sistema.
Il common rail ha rappresentato un passo evolutivo importante rispetto alle vecchie concezioni di motore diesel e ha superato, per importanza, progetti importanti come il sistema iniettore-pompa, fino a qualche anno fa utilizzato dal gruppo Volkswagen.
Ultima modifica: 23 Gennaio 2018