Nissan ha ridimensionato al ribasso le proprie previsioni di profitto per questo anno fiscale (che si chiuderà a marzo 2020). L’azienda giapponese prevede di registrare un utile di 319 miliardi di yen (circa 2,5 miliardi di euro), segnando un calo del 22% rispetto ai precedenti 410 miliardi di yen dell’anno fiscale appena passato (circa 3,3 miliardi di euro).
Nissan spiega che tale previsione è causata dall’aumento di diverse voci di costo negli Stati Uniti (riguardanti una campagna di estensione delle garanzie per alcuni veicoli), da vendite in calo un po’ globalmente e da “problemi aziendali”, alludendo abbastanza chiaramente allo scandalo giudiziario che ha investito l’ex presidente e ceo Carlos Ghosn.
In effetti la società , alleata di Renault, ha registrato un calo di vendite in Francia e Giappone, paesi dove l’opinione pubblica (e quindi i potenziali clienti) conoscono bene la figura di Ghosn. Negli Stati Uniti e in Cina non sembra abbiano avuto particolare interesse nelle vicende giudiziarie dell’ex manager, ma i mercati appaiono nel complesso rallentati.
Ci sono anche altri fattori che hanno concorso alla decisione di Nissan di rivedere al ribasso le proprie previsioni di vendita. Una è ad esempio la produzione di Nissan Note, che non riesce a stare al passo con la domanda, soprattutto in Giappone, dove il modello è molto popolare. Lo scandalo di Ghosn ha comunque indebolito l’appeal di esemplari storicamente forti per Nissan, come Leaf o i modelli di lusso Infinity.
Nissan si è detta impegnata a rafforzare il proprio governo societario, in modo da riuscire ad evitare in futuro comportamenti ambigui come quelli per i quali Ghosn è sotto accusa.
Ultima modifica: 24 Aprile 2019

