In seguito al ritorno in carcere di Carlos Ghosn in Giappone, dopo un breve periodo di libertà su cauzione, la moglie dell’ex numero uno dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi è andata a Parigi per chiedere al governo francese di aiutare il marito.
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Carole Ghosn, consorte dell’ex tycoon sessantacinquenne, ha dichiarato al Financial Times che le istituzioni francesi hanno il dovere di dare una mano a suo marito: “Essendo un cittadino francese, è un suo diritto”, ha detto la signora Ghosn, “Non penso che abbia avuto abbastanza sostegno e sta chiedendo assistenza”.
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Carlos Ghosn ha in effetti la cittadinanza francese, oltre a quella libanese e brasiliana: è originario di Porto Velho, membro di una famiglia di libanese, ed è laureato in ingegneria alla École Polytechnique di Parigi. Proprio in Francia ha iniziato la sua carriera nel mondo dell’automotive: assunto alla Michelin nel 1978, negli anni ha scalato le gerarchie, poi è diventato vicepresidente esecutivo in Renault e successivamente amministratore delegato di Nissan (dopo l’acquisizione da parte dei francesi), fino a diventare presidente di Renault-Nissan-Mitsubishi, uno dei più grandi gruppi industriali del settore.
La signora Ghosn si sente isolata: “Sono sola qui”, dice, “Ciò che sta succedendo è traumatizzante. Se mio marito è detenuto e io rimango qui, non sono utile. Vado dunque in Francia, dove posso dare una mano”.
Ultima modifica: 8 Aprile 2019