JCB propone motori a combustione alimentati a idrogeno

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JCB, il celebre colosso britannico specializzato in macchine da lavoro, sostiene di poter proporre una nuova tecnologia che permette di utilizzare l’idrogeno per alimentare i vecchi motori a pistoni, riducendo drasticamente le emissioni di CO2 ed anche i costi di produzione.

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L’azienda sta infatti lavorando su un nuovo propulsore basato sul classico quattro cilindri JCB Dieselmax 448, modificato in modo tale da poter funzionare con l’idrogeno al posto del diesel. L’obiettivo di Lord Anthony Bamford, presidente di JCB, è quello di contribuire all’abbattimento delle emissioni di gas serra (seguendo anche le nuove normative più restrittive in Regno Unito) limitando al contempo i costi legati alla transizione green. Poter continuare a sfruttare i vecchi motori a pistoni sarebbe senza dubbio più economico rispetto all’implementazione di powertrain nuovi, alimentati a batterie o a celle a combustibile a idrogeno.

Il lavoro di JCB in questo campo sta avvenendo presso il centro di ricerca e sviluppo dell’azienda nel Derbyshire. Qui sono stati già sviluppati modelli di escavatori elettrici a batteria e a celle a combustibile a idrogeno, alcuni dei quali entrati già in servizio. Ma riuscire a usare l’idrogeno con i vecchi motori potrebbe essere la svolta. Tim Burnhope, capo dell’innovazione di JCB, spiega che il grande vantaggio del motore a idrogeno è che può essere prodotto in modo rapido ed economico sfruttando il know-how, le componenti e le linee di produzione dei motori a combustione già esistenti.

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JCB propone motori a combustione alimentati a idrogeno (Foto: JCB)

Il primo prototipo di motore JCB a idrogeno ha un inedito sistema di induzione che sfrutta appunto l’idrogeno come combustibile. Le emissioni tossiche di questo propulsore sperimentale sono notevolmente ridotte: fino al 98% in meno rispetto a un motore diesel. JCB prevede di sviluppare ulteriormente questa sua nuova tecnologia per arrivare allo zero assoluto in termini di emissioni, ma sostiene di essere anche già pronta a iniziare una prima produzione in serie.

Dice ancora Burnhope: “Il nostro punto di vista è che ci debba essere un’opportunità per le aziende che producono motori tradizionali di poter passare a zero CO2 il più rapidamente possibile, utilizzando una tecnologia matura e una base di approvvigionamento esistente”.

Ultima modifica: 17 Maggio 2021

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