Automotive Talks 2025, Federmotorizzazione chiede una svolta sulla mobilità

A Roma, si è tenuto l’Automotive Talks, incontro dedicato all’evoluzione della mobilità e alle politiche europee sulle alimentazioni. L’evento ha riunito esponenti del settore per discutere delle sfide che attendono la filiera. Tra gli interventi principali quello del Presidente di Federmotorizzazione, Simonpaolo Buongiardino, che ha delineato un quadro critico delle scelte comunitarie, sottolineando la necessità di una revisione strategica.

Accanto a lui sono intervenuti i Consiglieri Nazionali di Federmotorizzazione, Massimo Musazzi e Andrea Toffoli, che hanno approfondito il ruolo del noleggio, l’evoluzione della domanda e l’urgenza di una risposta concreta ai mutamenti del mercato.

Noleggio e flessibilità, il nuovo equilibrio del mercato

Per Massimo Musazzi, titolare della Busto Motor Company, il noleggio rappresenta oggi “il 90% delle vendite di auto elettriche” ed è ormai una leva fondamentale di diffusione. “Attraverso questa formula il cliente può conoscere il prodotto e decidere dopo due o tre anni se confermare la scelta o passare a un’ibrida”, ha spiegato.

Musazzi ha osservato che i Costruttori stanno rivedendo le strategie, “tornando a puntare sui motori termici e ampliando l’offerta con soluzioni alternative”. Una riflessione che mette in evidenza la ricerca di equilibrio tra innovazione e sostenibilità economica, in un contesto in cui il mercato evolve più lentamente delle norme.

Andrea Toffoli, Direttore Generale di Nini Car Spa, ha posto l’accento sulla rapidità con cui gli operatori devono adattarsi. “Il mercato dell’elettrico ci è stato sostanzialmente imposto. Sta a noi interpretare le esigenze del cliente e offrire la soluzione migliore”. Ha aggiunto: “Il nostro ruolo resta complesso: siamo noi a guidare il cliente finale e a fidelizzarlo, grazie alla varietà di proposte elettriche, ibride e plug-in”.

federmotorizzazione

Le criticità del sistema e la posizione di Federmotorizzazione

Nel suo intervento, Simonpaolo Buongiardino ha ripercorso le tappe che hanno condotto all’attuale scenario europeo. “Per comprendere la situazione bisogna tornare al 2015, quando il Dieselgate, pur circoscritto a Volkswagen, si trasformò in un atto d’accusa contro l’intera motorizzazione diesel”, ha ricordato il  presidente di Federmotorizzazione.

Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione
Simonpaolo Buongiardino, presidente di Federmotorizzazione

Secondo Buongiardino, quella vicenda aprì la strada al Green Deal del 2019, che portò all’imposizione delle alimentazioni elettriche e alla decisione di bloccare dal 2035 la vendita di auto endotermiche. “Una scelta ideologica che non ha considerato la realtà del mercato”, ha dichiarato. Oggi, infatti, le auto elettriche rappresentano solo l’1,5% del parco circolante europeo, un dato che, secondo il Presidente, dimostra “l’inadeguatezza del target fissato”.

Le industrie del continente, ha aggiunto, subiscono la concorrenza cinese, favorita da “costi energetici inferiori del 60% e da forti sussidi statali”. Un contesto che penalizza l’industria europea, da sempre leader nelle tecnologie endotermiche.

Verso una nuova direzione per l’industria europea

Buongiardino ha invocato un cambio di rotta, richiamando l’azione dell’Alleanza delle Regioni Automotive (ARA), presieduta dall’assessore lombardo Guido Guidesi. L’iniziativa riunisce amministrazioni e associazioni industriali che chiedono di rivedere la scadenza del 2035, puntando sulla neutralità tecnologica come via per ridurre l’impronta carbonica.

Il Presidente di Federmotorizzazione ha ricordato che “la neutralità tecnologica è un principio sostenuto dall’associazione dal 2019” e che anche “la Germania, a livello governativo, ha espresso una posizione netta contro il blocco delle endotermiche”.

A sostegno della revisione, Buongiardino ha citato il parere di Mario Draghi, secondo cui “la scadenza del 2035 va scongiurata per salvaguardare competitività e occupazione”. Una riflessione che sintetizza la direzione auspicata dall’intero comparto automobilistico: una transizione sostenibile, ma compatibile con l’economia reale.

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Ultima modifica: 10 Ottobre 2025