Denza Z9 e cinema, il potere cambia auto nel film di Sorrentino

Sovente il cinema intercetta mutamenti profondi attraverso segnali discreti. La Grazia, nuova opera di Paolo Sorrentino, utilizza Denza Z9m un’automobile cinese come elemento narrativo capace di suggerire una svolta culturale europea.

L’uscita è fissata al 15 gennaio 2026, con anteprime tra fine dicembre e inizio gennaio. Il film inaugura l’82esima Mostra del Cinema di Venezia.

La vicenda ruota attorno a Mariano De Santis, Presidente della Repubblica al termine del mandato. Il personaggio, interpretato da Toni Servillo, affronta una scelta morale che attraversa politica e coscienza.

Il racconto costruisce significato attraverso oggetti. Tra tali simboli emerge l’auto presidenziale, elemento capace di ridefinire l’immaginario del potere istituzionale.

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Denza Z9 tra potere e rappresentazione

Il Presidente non utilizza berline storiche italiane. La scelta ricade su Denza Z9, automobile elettrica di fascia alta prodotta dal Marchio premium legato a BYD.

La frattura iconografica appare netta. Le auto di Stato hanno raccontato decenni di industria nazionale e diplomazia economica.

Denza propone un’interpretazione differente del lusso istituzionale. Silenzio di marcia, isolamento acustico e sistemi di assistenza costruiscono un ambiente protetto.

La produzione evidenzia qualità funzionali legate a comfort e sicurezza. L’auto diventa spazio schermato, distante dal rumore esterno e dalla pressione simbolica.

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Cinema e industria automobilistica europea

La presenza di un’auto cinese intercetta tensioni concrete. L’industria europea affronta una fase complessa, segnata dalla transizione elettrica e dalla competizione globale.

I Costruttori asiatici avanzano con prodotti maturi e filiere integrate. Il cinema registra tale dinamica senza trasformarla in dichiarazione programmatica.

L’immagine presidenziale su Denza Z9 sintetizza un riequilibrio industriale. Il racconto visivo anticipa dibattiti economici e politici già presenti nel continente.

L’oggetto industriale assume valore culturale. L’auto non resta semplice mezzo, ma segno di una ridefinizione dei riferimenti istituzionali.

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Oltre il collocamento commerciale

Il film evita spiegazioni esplicite. L’automobile resta presenza silenziosa, ma centrale nella costruzione del senso.

L’elettrificazione entra nell’immaginario del potere come sinonimo di controllo e razionalità. Il linguaggio cinematografico registra una trasformazione sistemica.

Sorrentino utilizza l’auto come chiave di lettura del presente europeo. Il cinema osserva, assorbe, restituisce una traiettoria verosimile. Anche se l’auto del Presidente rimarrà italiana ancora a lungo, a nostro parere.

Le 5 cose da sapere su La Grazia, Denza e l’auto del Presidente

  1. Denza Z9 è una berlina elettrica di fascia alta del gruppo BYD
  2. Il film apre l’82esima Mostra del Cinema di Venezia
  3. Toni Servillo interpreta il Presidente Mariano De Santis
  4. L’auto rompe la tradizione delle berline istituzionali europee
  5. Il cinema riflette le tensioni dell’industria automobilistica europea

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Ultima modifica: 16 Dicembre 2025