Dalla procura di Tokyo è stato emesso un nuovo mandato d’arresto per l’ex numero uno dell’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi Carlos Ghosn, al momento ancora latitante in Libano. Le autorità giapponesi accusano l’ex manager di violazione della legge sul controllo dell’immigrazione, reato che va ad aggiungersi alle precedenti accuse di falso e appropriazione indebita per le quali era stato incarcerato lo scorso anno. La pena per aver lasciato senza autorizzazione il Giappone prevede fino a un anno di carcere e circa 2.500 euro di multa.
Nel nuovo mandato di arresto non c’è solo il nome di Ghosn, ma anche quello di altri tre presunti complici, che lo avrebbero aiutato nella rocambolesca fuga verso Beirut. I tre uomini sono George-Antoine Zayek, Peter Taylor e Michael Taylor. Tutti e tre sono cittadini americani e in particolare l’ultimo è un ex appartenente alle forze speciali statunitensi. Secondo la procura di Tokyo, Michael Taylor, con l’aiuto del figlio Peter e di George-Antoine Zayek, avrebbe accompagnato Ghosn all’aeroporto di Kansai, dove lo aspettava un jet privato. L’ex manager, poi, si sarebbe nascosto in una custodia per strumenti musicali, riuscendo a eludere i controlli aeroportuali.
Ultima modifica: 30 Gennaio 2020