Nell’Emilia del ‘cibo lento’ e delle auto veloci, o per dirla all’inglese, dello slow food e delle fast car, prima o poi doveva celebrarsi la fatale unione. Lo chef di fama mondiale, il modenese Massimo Bottura, tre stelle Michelin con la sua Osteria Francescana, rileverà la gestione de Il Cavallino di Maranello, lo storico ristorante di proprietà della Ferrari a due passi dall’ingresso dell’azienda.
Pit stop preferito del Drake in persona. Che nella sua saletta riservata ordinava il pranzo, elaborava strategie con gli uomini più fidati, Accoglieva i clienti innamorati dei suoi bolidi. E si rilassava davanti a tagliatelle e filetti.
Il progetto è stato annunciato lunedì dall’amministratore delegato della casa di Maranello Louis Camilleri illustrando i risultati del terzo trimestre. L’avvio del nuovo locale è previsto per la fine del 2020.
«Un matrimonio – spiega Bottura – che origina da lontano. Pensato con Sergio Marchionne e John Elkann qualche anno fa. Concepito inizialmente coinvolgendo Maserati e poi esteso alla Ferrari. Ricordo conversazioni lunghissime su come si poteva sviluppare ancora marketing territoriale facendo dialogare le meraviglie della nostra terra tra di loro. Alla fine il progetto ha visto la luce. Ma non senza ostacoli, perché unire il gruppo Francescana con la Ferrari vuol dire integrare due mondi di eccellenza. Con i loro punti di forza, ma anche con le loro identità irrinunciabili. A questo punto della mia vita ho la fortuna di poter decidere di lavorare con le persone con le quali mi piace farlo».
Quel ristorante venne affidato da Enzo Ferrari nel 1984 all’imprenditore Beppe Neri, che con la Ferrari da una vita aveva un rapporto di lavoro. Ma anche di affetto. In qualità di costruttore si è occupato negli anni, tra l’altro, della realizzazione di sale sperimentali vicino alla Galleria del vento e dell’ingrandimento di 2mila metri quadri del Museo di Maranello. Oltre che essere stato amico storico di Luca Cordero di Montezemolo e del figlio del Drake Piero Ferrari.
Dopo la morte del padre a occuparsi del ristorante Il Cavallino sono state le figlie della famiglia Neri, Cristiana, Clementina e Chiara. Attualmente i posti del ristorante sono in tutto 180, prevale lo ‘strong red’, il rosso forte Ferrari. Le sale, ciascuna costellata di cimeli di ogni tipo, sono diverse. C’è quella grande che ospita 65 persone, la veranda 35, oltre tre salette per eventi riservati. Entrandoci si distinguono, da una parte, le comitive di appassionati con giubbotti e gagliardetti Ferrari sotto la gigantografia del Drake accanto a Niki Lauda e Luca Cordero di Montezemolo, E dall’altra i più compiti professionisti, in giacca e cravatta, che pranzano in un ambiente leggermente più formale.
Per tutti comunque il menu è identico, all’insegna di una tradizione rivisitata. Dallo sformatino di Parmigiano al risotto con fiori di zucca e asparagi, passando per gli gnocchetti verdi con salamelle e scaglie di pecorino e la tagliata di angus con misticanze e formaggio di Fossa.
Il sogno di Bottura è ….
«Vedere i dipendenti Ferrari venire a festeggiare i più bei giorni della loro vita al Cavallino. Poi naturalmente offriremo anche un grande servizio ai numerosi turisti stranieri che vengono a visitare il museo Ferrari. Sono centinaia di migliaia».
Che tipo di locale sarà?
«Guarderemo al passato con enorme rispetto per una storia come quella della Ferrari e della Maserati. Sarà una cucina profondamente tradizionale. Ma critica, senza essere, e questo lo voglio sottolineare, mai nostalgica. Proietteremo il meglio del passato nel futuro».
Bella giornata anche per il sindaco di Maranello Luigi Zironi. «Il Cavallino è un luogo simbolico e speciale per la nostra città. Un luogo quasi magico. Nel quale, nel corso degli anni, si sono intrecciate la vita di Enzo Ferrari con quella dei nostri abitanti».
Gianpaolo Annese
Ultima modifica: 6 Novembre 2019